Il Castello delle Cerimonie, i Polese dovranno pagare migliaia di euro al Comune per sopravvivere

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Qual è il destino che attende i Polese dopo l’indagine che vede come protagonista il castello delle cerimonie? Scopriamolo insieme nel testo che segue.

Villa Sonrisa

Villa Sonrisa- Spetteguless.it

Per molto tempo, il Castello delle cerimonie è stato quello il luogo fatato in cui molte coppie hanno festeggiato il giorno del sì. Ma da diversi mesi sono stati messi i sigilli a Villa Sonrisa a causa di alcune indagini in corso iniziate per abusi edilizi. Ma com’è che si sta evolvendo la situazione? Scopriamo insieme nel testo che segue.

I Polese costretti a pagare una multa da migliaia di euro per utilizzare il Castello delle Cerimonie

Era il mese di febbraio il periodo in cui il celebre Castello delle cerimonie è stato confiscato a seguito dell’accusa di lottizzazione abusiva. Adesso, ancora una volta, si discute su ciò che potrebbe accadere all’immobile e sul fatto che la famiglia Polese dovrà sborsare migliaia di euro per continuare a lavorare.

A seguito delle vicende spiacevoli che ha visto come protagonista proprio il Castello delle cerimonie, pare che per continuare ad andare avanti e quindi per aprire ancora una volta le porte a tutti quei grandi festeggiamenti, la famiglia Polese sarà costretta a pagare un canone di occupazione direttamente al comune di Sant’Antonio Abate.

Al dire il vero, sia il ristorante che l’albergo non si sono mai fermati anche perché sono circa 300 le persone che lavorano al suo interno. In ogni caso, potrebbe presto accadere che la struttura debba bloccare ogni attività se il consiglio comunale deciderà in questo senso. Tra non molto il comune potrebbe quindi decidere di andare a sanare ogni parte abusiva del complesso oppure demolirle del tutto. Al momento il futuro dell’immobile è proprio nelle mani della sindaca Ilaria Abagnale

 

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Per rendersi conto dell’impatto ambientale delle strutture abusive che si trovano nell’hotel-ristorante la Sonrisa, si andranno ad effettuare alcune perizie proprio come ha richiesto la sindaca. E quindi i tecnici non dovranno chiudere nemmeno un occhio e verificare tutti i dettagli riguardo alle metrature così da fare una stima precisa di quello che è il valore dell’immobile.

E così la confisca della struttura tra non molto potrebbe essere annullata solo a seguito del pagamento di una cifra di denaro, una sorta di canone di occupazione, che i Polese dovranno versare al comune.

In base a ciò che leggiamo in rete si potrebbe trattare di un importo pari a diverse decine di migliaia di euro anche se per il momento si fa riferimento a cifre provvisorie in quanto i numeri effettivi potranno essere divulgati solo a seguito delle perizie.

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