Sanremo, Paolo Bonolis insiste: “lo rifarei ma il teatro Ariston ha esaurito le sue possibilità”

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“Me l’hanno chiesto anche, ci si è ragionato, ma il teatro Ariston ha esaurito le sue possibilità. Servirebbe uno spazio più ampio per renderlo più vicino all’Eurovision Song contest”.

Così Paolo Bonolos, via RTL 102.5, è tornato per l’ennesima volta sull’ipotesi di un suo ritorno a Sanremo, dopo le conduzioni del 2005 e del 2009, cavalcando nuovamente la follia di abbandonare l’Ariston, tempio sacro del Festival.
Peccato che nessuno voglia vedere un Festival in un palazzetto con 20.000 persone, tipo Eurovision.
Sanremo è tradizione, Sanremo è Teatro Ariston, dal 1977 (tolto il 1990, quando si tenne al nuovo mercato dei Fiori).
Tra le altre cose va ricordato come i due Sanremo condotti da Paolo Bonolis furono trionfali negli ascolti, ma decisamente discutibili sul piano delle scelte autoriali.
Dalle orrende categorie (donne, uomini, gruppi, classic), alla diffusione di Povia, creatura bonolisiana nel 2009 vergognosamente inserita in gara (e arrivato secondo!) con quell’oscenità di canzone intitolata Luca era gay.
Ergo, io mi terrei serenamente l’Ariston e lascerei magnà sereno Paoletto, che è bravo bravissimo.
Ma un altro Sanremo anche no, grazie.

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