Sanremo 2012: voti e considerazioni finali

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1)Emma
2)Arisa
3)Noemi
Maria De Filippi torna ad imporre la ‘legge di Amici’ al Festival di Sanremo, piazzando al primo posto il 3° suo pupillo negli ultimi 4 anni.
Immeritatamente, ovviamente.
Perché dinanzi ad una cantante che non conosce neanche i nomi di chi le ha scritto la canzone c’è solo che da mettersi le mani nei capelli.
Tra le tre finaliste doveva vincere Arisa, mentre tra i 10 pezzi arrivati in finale maggiore considerazione avrebbero meritato Nina Zilli, a cui è andato il contentino Eurofestival, e Francesco Renga. Ma il televoto si sa, fa sfracelli. Tutto questo in una serata semplicemente ignobile dal punto di vista prettamente autorale.
Concluso l’inutile intervento di Celentano, Sanremo è finito. Sono le ore 23. Volendo Morandi&Co potrebbero annunciare il vincitore e mandarci a nanna.
E invece cor cazzo. Perché per ben DUE ORE E MEZZA (di nulla), la baraonda sanremese allunga il brodo, fino allo scontato annuncio finale, che il sottoscritto aveva già ‘spoilerato’ su Twitter con 40 minuti di anticipo. Perché tutti sapevano tutto, visto e considerato che dalla sala stampa era già partita la soffiata finale. A salvarsi dalla serata shock, in maniera fantastica, una sublime Geppi Cucciari. In pochi minuti la magnifica Geppi ha letteralmente FRANTUMATO Gianni Morandi, lanciando frecciatine da voto 8 in pagella.
Se in Rai ci fossero ancora cervelli funzionanti, la conduttrice per l’edizione 2013 sarebbe già diventata realtà.
Perché un Sanremo in mano alla Cucciari sarebbe STRAORDINARIO. Almeno sulla carta.
Per il resto, ascolti boom a parte, poca, pochissima cosa, per un’edizione che verrà ricordata per lo scioglimento del mito Celentano, finalmente fischiato e contestato in diretta, per l’ennesimo trionfo da Talent firmato Maria De Filippi, a cui si aggiunge la vittoria targata Gerry Scotti per la categoria Giovani, e per 4/5 canzoni di ottima fattura, ovviamente sconfitte, ma sicure vincitrici in radio. Questi, per chiudere il cerchio, i miei voti FINALI:

Gianni Morandi: voto 3. Lento, rincoglionito, imbarazzante, con gli occhi perennemente al cielo, legato a doppio filo all’onnipresente ‘gobbo elettronico’, e travolto dal tormentone ‘io amo gli omosessuali’. Pensioniamolo.
Rocco Papaleo: voto 7. Stranulato, un alieno sul palco dell’Ariston. Perennemente in bilico tra la presa per il culo e la presunta ‘serietà’. Inspiegabile il suo eclissamento nelle due puntate centrali. Meritava più spazio.
Ivana come cazzo se chiama: voto 0. Inutile. Qualcuno dovrebbe spiegarci il senso di questa valletta. E il contenuto del suo contratto.
Geppi Cucciari: voto 9. L’ospite più azzeccato dell’intera edizione. Travolgente. Ha fatto suo il Festival con 3 interventi. Genio.
Ospiti: voto 1. Ospiti? Oddio, e quali? Doveva essere il Festival dei pochi soldi, dell’austerità. Certo, come no. 750,000 euro ad un’unica persona e tanti saluti. Mai visto in 60 edizioni un Festival così povero di ‘ospiti’ concreti. A salvare la baracca gli immensi Patty Smith e Brian May nella serata dei duetti. Per il resto il nulla.
Stylyst e look dei cantanti: – 10. Mai vista in 60 anni un’edizione con cantanti vestiti peggio di questi. Atroci.
Regia: 2. Inspiegabilmente isterica, veloce, dal montaggio sfrenato, dallo zoom infinito e dalla telecamera zompettante. Odiosa.
Adriano Celentano: voto 1. Sinceramente ridicolo.
Coreografie: 5. Brutte. Diciamolo. Tranne rari casi, brutte.
Ballerini: 6,5. Troppo vestiti, ma comunque più che sufficienti.
Lacrime di Emma: 2. Non è da tutti far finta di piangere. E ieri sera ne abbiamo avuto la prova. Ritenta Emma, sarai più fortunata.
Dread di Noemi: 1. Inguardabile, sporco, per non dire ‘schifoso’, e immotivato. Che qualcuno uccida colui che ha deciso il look di Noemi a Sanremo 2012.
Gli occhi diabolici di Loredana Bertè nella puntata finale: voto 10. Avesse potuto avrebbe sgozzato in diretta Gigi d’Alessio, colpevole di averle strappato gli occhiali.
Le camicie di (E)UGENIO Finardi: voto 9. Indossare la stessa camicia per 5 sere consecutive. Sembrava un’impresa impossibile ma lui, (E)UGENIO, ce l’ha fatta. Mito.
Autori: 1. Non c’è altro da dire. In termini di preparazione, scaletta, interazione tra conduttori ed ospiti, interviste, battute e presunte gag, è stato uno stillicidio.
Qualità media delle canzoni: 6,5. Alcune oscene, altre orecchiabili, un paio notevoli. Livello medio interessante. Almeno sulla ‘musica’, Sanremo 2012, non ha del tutto deluso.

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