Beatrice Venezi: “io come Mia Martini, mi attaccano perché sono donna e di destra”

Condividi

Beatrice Venezi sta per arrivare su RaiPlay con un programma tutto suo, e nel frattempo commenta le critiche.

Beatrice Venezi.

Beatrice Venezi (spetteguless.it)

Paragoni audaci, quelli che Beatrice Venezi fa nella sua intervista al Corriere Della Sera. Il direttore d’orchestra (il maschile è d’obbligo per sua scelta) sta per arrivare su RaiPlay con un programma tutto suo dedicato alle grandi donne della musica classica, e nel frattempo si rivolge a chi la critica: “io come Mia Martini, mi criticano perché mi temono”.

Beatrice Venezi, una giovane promessa

A 34 anni, Beatrice Venezi è già una grande promessa nel mondo della musica d’orchestra: nel 2017 il Corriere della Sera l’ha annoverata tra le 50 donne più creative dell’anno, e nel 2018 è comparsa nella lista dei 100 under 30 leader del futuro di Forbes Italia. E dopo la co-conduzione al fianco di Amadeus a Sanremo 2021, dal 2022 è Consigliera per la musica del Ministro della Cultura Sangiuliano, il quale si è schierato dalla sua parte quando Virginia Raffaele ha osato farne un’imitazione satirica.

Nel frattempo, il Direttore d’orchestra (così vuole essere chiamata) continua ad incantare il pubblico dei teatri di tutta Italia. Non mancano comunque le critiche, a volte persino dagli stessi musicisti: è ben noto il caso dei 3 componenti dell’Orchestra Sinfonica Siciliana che avrebbero criticato il suo modo di dirigere, beccandosi una sospensione senza stipendio.

Beatrice Venezi direttore d'orchestra.

Beatrice Venezi (spetteguless.it)

Non per suo volere, specifica tuttavia Venezi intervistata dal Corriere. Lei che, non si sa come mai, nell’immaginario comune riveste i panni della matrigna cattiva. Eppure, secondo lei c’è una spiegazione.

Beatrice Venezi: “io come Mia Martini, mi criticano perché mi temono”

Non ha mai nascosto le sue propensioni politiche, Beatrice Venezi: figlia di un ex candidato sindaco targato Forza Nuova, la giovane promessa musicale è dichiaratamente di destra. E secondo lei è proprio questo, insieme all’essere donna, che la rende così antipatica ai più. Le critiche, dice, si basano sempre sullo stesso gioco: “distruggere il nemico attaccandolo sulla sua competenza tecnica”.

Competenza che, racconta, lei ha costruito in anni di duro studio, iniziato quando aveva 6 anni e proseguito con il lavoro di direttore d’orchestra, che svolge con passione da 12. Poi, fa un paragone che molti hanno ritenuto azzardato: “È il meccanismo Mia Martini: a forza di dire che portava sfiga sappiamo la fine tragica che ha fatto”.

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Corriere della Sera (@corriere)

Ma l’accanimento verso di lei, dice, è sintomo in realtà di timore. Timore che lei, donna decisa e sicura di sé, con degli ideali ben precisi in mente, inevitabilmente incute: e proprio di donne come lei racconta nel programma in partenza dal 16 aprile su RaiPlay e RaiPlay Sound, “Voci fuori dal coro”. Il format racconterà di 8 compositrici che hanno segnato la storia della musica, in particolare della musica classica che, dice Venezi, è diventata inspiegabilmente d’élite, quando un tempo era la vera musica pop.

Un programma tutto al femminile, per una conduttrice d’eccezione spesso accusata di non essere abbastanza femminista: “mi accusano perché voglio farmi chiamare al maschile, direttore o maestro”, ha raccontato, ma “il femminismo dovrebbe essere una questione concreta” e non “legata alle dispute lessicali”.

Autore

Articoli correlati

Impostazioni privacy