Paola Cortellesi, monologo sul sessismo nelle fiabe: l’attrice si batte per i diritti e l’inclusione

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Paola Cortellesi ha fatto un interessante monologo su un tema che sta emergendo da un po’ di tempo: il sessismo all’interno delle fiabe.

Paola Cortellesi

Paola Cortellesi – Spetteguless.it

L’attrice e attivista non è nuova a discorsi su tematiche importanti, ad esempio ha parlato di recente della discriminazione fra uomo e donna, in alcuni termini della nostra lingua, i quali nella versione femminile indicano una poco di buono mentre in quella maschile, hanno un significato diverso.

Reduce dal successo di C’è ancora domani, la prima avventura come regista è stata un’occasione per denunciare la violenza fisica e psicologica contro le donne in un’epoca in cui la donna veniva vista solo come una sguattera che doveva allevare i figli, pensare alla casa, rinunciare alle proprie libertà, essere obbediente verso il marito. Il suo in particolare, la picchiava per qualsiasi errore commesso.

Una pellicola forte, ambientata nel secondo dopoguerra, così come il tema che ha affrontato all’Università Luiss Guido Carli in questi giorni, fa riferimento al passato ma è terribilmente attuale.

Il monologo di Paola Cortellesi

Paola Cortellesi ha inaugurato splendidamente l’anno accademico alla Luiss Guido Carli con un lungo discorso in merito al sessismo all’interno delle fiabe. Parliamo dei grandi classici Disney, che davvero hanno fatto la storia e con cui tutti noi siamo cresciuti, a partire dal primo, Biancaneve.

Paola Cortellesi alla Luiss

Paola Cortellesi alla Luiss (foto La Stampa) – Spetteguless.it

Erano gli anni Trenta quando uscì questo capolavoro, il primo di una lunga serie. Ancora oggi guardandolo ci sciogliamo in preda ai ricordi del passato ma l’attrice ha sottolineato che in questo film di animazione, come negli altri successivi, ci siano tantissimi luoghi comuni e il sessismo sia molto evidente.

Infatti il ruolo del salvatore della situazione viene dato sempre a un uomo, meglio se ricco e importante come appunto il Principe Azzurro. La donna è sì protagonista ma oltre la bellezza, non viene valorizzata, anzi è quella che nella trama, si caccia nei guai e deve essere salvata.

“Le donne vengono rappresentate come personaggi negativi o che comunque hanno bisogno dell’aiuto di un uomo. Sono oggetti, belle da vedere e bisognose di essere salvate. Si basa tutto sull’aspetto fisico, siamo sicuri che se Biancaneve fosse stata una cozza, il principe l’avrebbe ugualmente salvata? E Cenerentola non poteva essere riconosciuta dal suo viso invece che tramite un oggetto?” ha detto in un passaggio del suo monologo.

I temi che ha toccato sono molto forti, come diritti, sostegno al merito e inclusione. Parliamo di un’epoca passata dove questi successi hanno davvero fatto la storia dei film di animazione. Si guardavano e ci si divertiva, magari ci si immedesimava nei personaggi senza farsi troppe domande.

Oggi invece è tutto diverso, possiamo notarlo anche dalle non troppo vecchie polemiche sul fatto che le principesse addormentate da stregonerie e incantesimi, siano state forzate a baciare i principi perché in quel momento non potevano esprimere il loro consenso.

A molti queste considerazioni sono sembrate assurde, però le parole dette da Paola Cortellesi si inseriscono in un contesto delicato dal punto di vista della parità dei diritti e dei diritti delle donne. Il presidente della Luiss, Luigi Gubitosi, ha commentato l’intervento dell’attrice: “È un’ambasciatrice straordinaria e valori come i diritti e l’inclusione sono ciò che cerchiamo di trasmettere ai nostri studenti”. A fargli eco, il rettore Andrea Prencipe: “Il nostro ruolo è educare alla diversità”.

 

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