20 anni fa usciva al cinema Il Diario di Bridget Jones

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20 anni esatti di Bridget Jones’s Diary.
Il 13 aprile 2001 usciva nelle sale d’America Il Diario di Bridget Jones, tratto dal romanzo omonimo di Helen Fielding, all’epoca diretto da una regista sconosciuta, Sharon Maguire, e una 30enne in rampa di lancio, Renée Zellweger.
Costato 25 milioni, il film ne incassò ben 281,931,601 in tutto il mondo, strappando poi 2 nomination ai Golden Globe, 4 ai Bafta, una SAG, persino una ai Grammy (compliation iconica, All By Myself non è mai stata più la stessa) e una agli Oscar, proprio per Renée, poi riuscita a vincere ben 2 statuette.
La scelta della Zellweger fu tutt’altro che semplice, tanto da costringere i produttori ad una ricerca durata 2 anni. Vennero prese in esame Kate Winslet, (25enne, considerata troppo giovane), Toni Collette (impegnata a Broadway) e Helena Bonham Carter, mentre la stampa britannica storse il naso dinanzi a Renée. Il motivo? Era americana e non inglese. Per aggirare il problema l’attrice si sottopose a settimane di dizione, ingrassando 12 kg per entrare nella parte.
Nel 2004 toccò all’orrido sequel Che pasticcio, Bridget Jones!, mentre nel 2017 è piovuto dal cielo il gradevolissimo Bridget Jones’s Baby, inatteso successo. A tal punto da ventilare l’ipotesi di un 4° capitolo.

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