Donatella Rettore: “se il Festival di Sanremo fosse più corto parteciperei volentieri come cantante in gara”

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Ho partecipato due volte da giovane e due volte tra i Big. Era diverso il concorso di una volta! Prima era il vero Festival della canzone italiana, con tanti ospiti stranieri che, spesso, cantavano canzoni italiane. L’ultimo Festival l’ho fatto nel 1994, quando sul palco dell’Ariston si esibirono Sting, Madonna, Elton John, RuPaul. Tanti anni fa conobbi anche quel gigante di Barry White; ricordo che era vicino a me e pensai che fosse una vera e propria montagna, era enorme. Oggi, invece, la manifestazione canora si è trasformata in una semplice trasmissione televisiva, non sembra più un Festival come quello di una volta. Adesso non si celebra la musica, bensì la tv. In effetti, dovrebbero chiamarlo il Festival della televisione italiana.
In realtà se il Festival fosse più corto, parteciperei volentieri come cantante in gara. Sanremo è una competizione e io amo mettermi in gioco. I premi alla carriera non mi piacciono, forse più in là, aspettiamo. Ci sono tanti nomi storici e importanti della musica italiana che hanno partecipato negli ultimi anni, da zia Orietta Berti a Ornella (Vanoni, ndr), per cui vi prenderei parte esclusivamente in qualità di concorrente. Ho altri sogni a coronamento della mia carriera, non Sanremo. Anzi, certe volte il Festival è proprio un incubo. Specialmente quella scalinata che uno deve per forza fare. Non la reggo la scalinata di Sanremo, detto proprio brutalmente“.

Così Donatella Rettore, via Novella2000, è tornata a parlare del Festival di Sanremo, che la vide concorrente nel 1974 con Capelli sciolti, nel 1977 con Carmela, nel 1986 con la bellissima Amore stella e nel 1994 con la splendida Di notte specialmente.
Proprio nel 1986, come dimenticarlo, l’iconico scontro con Marcella Bella. Altri tempi, altri Festival, altre dive.

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