“Questa è la storia devastante di persone che sono state etichettate dal governo come criminali – persone che hanno perso i loro mezzi di sussistenza e, in alcuni casi, le loro vite”. “Queste non sono pratiche lontane, potate avanti da governi da tempo dimenticati. Ciò è avvenuto sistematicamente, in Canada, con una tempistica più recente di quanto chiunque vorrebbe ammettere”.
Così Justin Trudeau, primo ministro canadese, si è scusato ufficialmente con tutte quelle persone perseguitate perché gay, nel corso dei decenni passati.
Il Governo canadese ha stanziato 145 milioni di dollari per risarcire le vittime e i loro famigliari.
Un programma per rintracciare le persone gay e lesbiche è stato portato avanti fino alla fine degli anni ’60, perché si credeva che rappresentassero una minaccia per la sicurezza nazionale.
Militari e dipendenti pubblici licenziati in tronco, carriere distrutte, vite rovinate.
Dopo mezzo secolo Trudeau ha deciso di metterci la faccia, chiedendo ufficialmente scusa e dando vita ad un risarcimento collettivo che potesse in qualche modo dare un minimo di giustizia a chi è stato travolto dall’ingiustizia.
LIVE NOW – Official apology in the House for the state-sponsored, systemic oppression, and rejection of LGBTQ2 people: https://t.co/55bmrnw6vZ
— Justin Trudeau (@JustinTrudeau) 28 novembre 2017