Natalia Aspesi, ‘la vera coppia è quella omosessuale’

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Attraverso le lettere mi è nata un’idea magari sbagliatissima: che in realtà la vera coppia è quella omosessuale. Un uomo e una donna si legano per amore, che nasce soprattutto dalla fisicità. In questo caso poi arriva un momento che questa fisicità si placa e restano un uomo e una donna: due persone opposte. Che è molto difficile che si capiscano, tant’è che molte coppie si disfano”. “Tra due uomini omosessuali – le donne lesbiche le conosco meno – che hanno avuto un legame passionale che poi come per tutti finisce, restano un uomo e un uomo, cioè hanno molto in comune: si capiscono meglio. Infatti hanno delle vite diciamo in comune, familiari, molto più placate anche perché forse – questo lo invento, ma mi guardo intorno – hanno più comprensione nel tradimento, o si tradiscono insieme. Sono coppie che si capiscono perché hanno le stesse esigenze e lo stesso rapporto tra di loro. In generale la convivenza tra due uomini è più armonica: anche se a un certo momento il dato fisico si dilegua, non è importante, perché quello si accetta che venga esercitato anche insieme altrove. O no?“.

Così la gigantesca  Natalia Aspesi si è lasciata andare sulle pagine de LaRepubblica, nel corso di una splendida intervista in cui ha parlato dell’evoluzione LGBT in ambito mediatico. Lei, regina della posta a cui sono arrivate migliaia di lettere nel corso degli anni, confessa ora serenamente:

Ho ricevute migliaia di lettere. Quello che ho cercato di fare, era di non rispondere mai all’omosessualità, ma al problema che mi si poneva: se il tuo compagno ti tradisce, il problema è il tradimento; vuoi piantare il tuo compagno? Il problema è l’abbandono. A meno che qualcuno, magari vivendo in qualche piccolo paese, non aveva il coraggio di rivelarsi e allora lì il problema era il coming out”. “Tranne poche lettere di chi ancora non osa, e soffre moltissimo, oggi gli omosessuali che mi scrivono sono in realtà pochissimi. Sono più liberi, non hanno più bisogno di raccontarmelo, hanno altri canali. Mi scrivono per lo più gli eterosessuali, che continuano a esprimere il loro disagio, il loro scontento“.

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