Australia, Victoria chiede SCUSA a tutte le persone accusate di omosessualita’ – il meraviglioso discorso

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MELBOURNE, AUSTRALIA - FEBRUARY 07: Participants march down Fitzroy Street during the 15th annual Gay Pride march through the streets of Melbourne on February 7, 2010 in Melbourne, Australia. The annual event recognises Victoria's gay, lesbian, bisexual, intersex and transgender communities. (Photo by Scott Barbour/Getty Images)

Giornata storica quella del 24 maggio a Victoria, più piccolo Stato continentale dell’Australia, con il Premier che in Parlamento ha formalizzato un’accorata e commovente scusa pubblica per tutte le persone condannate nel corso soprattutto dei decenni passati perché omosessuali. Preparate i fazzoletti:

‘Non è mai troppo tardi per mettere le cose a posto. Non è mai troppo tardi per chiedere scusa – e sul serio. C’è stato un tempo nella nostra storia in cui abbiamo trasformato migliaia di comuni giovani in criminali. Ed è stato profondamente e incredibilmente sbagliato. Molti di voi crederanno che sia accaduto un secolo fa, se non oltre. Beh, ho qui un articolo che riporta dell’arresto di 15 uomini perché ‘omosessuali’. Questo articolo è stato pubblicato sul settimanale più venduto di Melbourne nel dicembre del 1976. Una decina d’anni prima, nel 1967, un giornale locale pubblicò la notizia di una dozzina di uomini finiti in tribunale per ‘reati morali’, esortando i cittadini a segnalare gli omosessuali alla polizia. Una generazione prima, nel 1937, il giudice MacIndoe definì un uomo di 20 anni, tale John, ‘non del tutto sano di mente’, perché gay, arrestandolo per 3 mesi con l’accusa di atti osceni.
Questa è la società che abbiamo costruito.
E sarebbe facile dare la colpa ai tribunali, ai media, alla polizia o ai cittadini.
E’ facile per noi condannare il loro bigottismo.
E’ la legge che ha chiesto loro di essere bigotti.
E quelle leggi furono realizzate qui, dove mi trovo.
Una di quelle leggi utilzzava l’etichetta ‘abominevole’.
Solo nel 1961 40 uomini di Victoria vennero accusati di quel reato.
Non posso spiegare perché abbiamo fatto queste leggi, ci siamo aggrappati a loro e le abbiamo a lungo difese.
Per decenni siamo stati ossessionati della vita privata degli uomini.
E così li abbiamo imprigionati. Danneggiati. E’ la prima responsabilità di un governo mantenere le persone al sicuro. Ma questo governo non ha mantenuto al sicuro le persone glbtq.
Il governo ha invalidato la loro umanità e li ha gettati in un incubo.
E quelli che vivono oggi sono niente di meno che i sopravvissuti di una campagna di distruzione, guidata con forza dello Stato.
Sì, la legge era ingiusta ma è sbagliato pensare che le sue uniche vittime siano stati quelli che hanno affrontato la sua sanzione.
Il fatto è: queste leggi gettano una cappa scura e paralizzante sopra tutti coloro che si sono sentiti come diversi.
Il fatto è: queste leggi rappresentano niente di meno che l’omofobia statale.
E ci chiediamo il perché gli adolescenti gay e lesbiche e bi e trans siano ancora bersagli di odio.
Ci chiediamo perché centinaia di migliaia di australiani siano ancora formalmente esclusi da un qualcosa di così fondamentale e decente come una celebrazione formale di amore.
Non abbiamo dato loro nessun posto sicuro per trovare se stessi – o ritrovarsi.
E abbiamo fatto in modo che non potessero fidarsi di nessuno. Nemmeno della loro famiglia.
Non venite a dirmi che questa legge fu semplicemente una soppressione del sesso.
Questa fu una soppressione dello spirito.
Una negazione dell’amore.
Qui a Victoria l’uguaglianza non è negoziabile.
Qui, si può essere diversi da tutti gli altri ma essere trattati come tutti gli altri.
Così mi permetta di concludere dicendo questo:
Se sei un membro della comunità LGBTI, e c’è qualcuno nella tua vita che ti piace – un partner o un amico – allora fammi un favore: la prossima volta che siete su un tram a Melbourne, tenetevi per mano.
Fatelo con orgoglio, con aria di sfida.
Perché è una vostra libertà.
Da ora in poi la vergogna sarà la nostra.
Tutto è cominciato qui. Tutto finirà qui.
A nome del Parlamento, del governo e della gente di Victoria.
Per le leggi passate.
Per le vite che abbiamo rovinato.
Per gli standard che abbiamo impostato.
Siamo così dispiaciuti. Umilmente, profondamente, scusateci’.

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