Ornella Vanoni contro gli eccessi glbtq: sfilate in giacca e cravatta e fate vedere che siete persone normali

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Uno stato Facebook a dir poco fuoriluogo e gratuito, a 48 ore dalle sobrissime manifestazioni politiche che hanno visto 100 piazze d’Italia pregne d’orgoglio. Ornella Vanoni si è scagliata contro quei gay ‘eccessivi’ che da sempre, durante i gay pride estivi, caratterizzano le colorate sfilate cittadine (peccato che l’immagine da lei pubblicata arrivi dalla GERMANIA e sia del 2007). Una polemica immortale che divide il più delle volte lo stesso mondo glbtq, qui riproposta dalla Vanoni citando Pride di Matthew Warchus, gioiello cinematografico che ha dato voce a quelle rivendicazioni che STORICAMENTE PARLANDO l’universo gay ha chiesto e ottenuto anche così. Con i lustrini, con i tacchi a spillo, con i boa di struzzo, con le trans mezze nude e le drag queen in prima fila. Basterebbe documentarsi e vedere delle immagini di repertorio per scoprire che i Pride di oggi sono lo specchio ‘ridotto’ dei Pride di ieri (molto più provocatori e baracconi), e auto-censurarli risulterebbe quasi denigratorio nei confronti di chi, vestito così, ha marciato per permettere a noi di manifestare per le unioni civili. In questi giorni di dibattito politico, poi, nessuno ha voluto tramutare la rivendicazione dei diritti in una ‘festa dell’orgoglio omosessuale’, tant’è che nelle piazze d’Italia si è vista proprio quella normalità oggi impunemente ‘consigliata’ dalla Vanoni nazionale.
Vittima di una sonora cantonata.

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