Angelo Bagnasco è tornato: civil partnership sono un cavallo di Troia da irresponsabili

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La famiglia, come definita e garantita dalla Costituzione, continua ad essere il presidio del nostro Paese, la rete benefica, morale e materiale, che permette alla gente di non sentirsi abbandonata e sola davanti alle tribolazioni e alle ansie del presente e del futuro”. “L’amore non è solo sentimento: è decisione; i figli non sono oggetti né da produrre né da pretendere o contendere, non sono a servizio dei desideri degli adulti: sono i soggetti più deboli e delicati, hanno diritto a un papà e a una mamma. Il nichilismo, annunciato più di un secolo fa, si aggira in Occidente, fa clima e sottomette le menti”. “Creando nuove figure, seppure con distinguo pretestuosi che hanno l’unico scopo di confondere la gente e di essere una specie di cavallo di Troia di classica memoria, è irresponsabile“.
Così parlò Angelo Bagnasco, presidente della Cei nonché storico OMOFOBO all’ombra del Vaticano che da anni caga il cazzo aprendo bocca su tutto ciò che NON dovrebbe neanche lontanamente riguardarlo. Eppure continua, insiste, a picconare la politica e quel Papa che ha timidamente aperto le porte della chiesa al mondo gay, senza rendersi conto che non siamo più nel 2006. E’ finito il tempo del Family Day, caro Bagnasco. L’Italia ha voltato pagina, gli italiani si sono silenziosamente ‘evoluti’. E a nessuno frega più un’emerita ceppa dei vostri medievali, apocalittici e ridicoli anatemi. Si chiamano diritti, ma quali troie e cavalli. Puri e semplici diritti.

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