… dopo una notte di incubi agghiaccianti, tra vecchi bavosi in doppiopetto, mazzette di euro, pali da lap dance e squadre di ragazze minorenni.
Circondato da risate più o meno sguaiate, da dita puntate, internazionali e multilingue, imbarazzato e schifato mi son svegliato di soprassalto, ricordando solo l’ultima parte di quello strano ed angoscioso sogno.
Sullo sfondo un’immagine nitida, chiara, già vista in passato, davanti un albergo un’automobile con il motore acceso che attende il suo ospite, che arriva, trafelato, scortato, tra ali di folla che lo insulta, fischiando e tirandogli addosso slip, tanga, reggipetto. E’ una grandinata di biancheria intima femminile quello che l’assale, la folla è inferocita, gli urla ‘porco’, ‘buffone’, ‘sei finito’, ‘fatti processare’, ‘vergogna’, ‘vai via dall’Italia’, ‘vuoi proprio queste’, ci sono donne, anziani, giovani, di destra e di sinistra, con bandiere del Pd e di Forza Italia, lui monta in macchina, ha un reggicalze che gli pende dall’enorme orecchio sinistro, mentre da dietro il collo spunta un collant, la portiera si chiude, sul parabrezza cade un Baby-Doll, la visibilità diventa scarsa ma l’autista non si ferma, non si può fermare, perché rischierebbe il linciaggio, tanto da sgommare a 100 all’ora, con destinazione l’aeroporto, casa Gheddafi, citofonare Bunga Bunga.
Cosa sia successo dopo non riesco a ricordarlo ma chissà, magari torno a riviverlo, e non in sogno…