Bersani scivola sul matrimonio gay

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Come scivolare su una bella buccia di banana rainbow, a 3 giorni dal voto.
Mentre la Consulta ha saggiamente rinviato al dopo elezioni il proprio parere sulla costituzionalità del matrimonio civile tra persone dello stesso sesso, il leader del Partito Democratico, interrogato sull’argomento, ha detto la sua, scatenando l’ennesimo tsunami interno al partito stesso.
“Uno Stato che non regola le convivenze stabili viene meno a un suo compito, ha sottolineato Bersani, “la Consulta ci chiarirà sul fondamento Costituzionale della terminologia”. “Per noi il matrimonio è una cosa, e diciamo che altre forme di convivenza hanno regolazione diversa. Io sono per regolare altre convivenza con forme non sovrapponibili a quella del matrimonio“.
E sbarabam.
Apriti cielo.
Questa mattina Il Tempo, incredulo di cotanto regalo, ha subito sparato a NOVE COLONNE “I gay scappano da Pd”, Paola Concia, deputara glbtiq, ha invece risposto per le rime al segretario del Partito Democratico, con queste parole: “Caro Bersani, fare dichiarazioni mentre la Corte Costituzionale era ancora riunita in camera di consiglio e non aveva ancora emesso il pronunciamento sui matrimoni tra persone dello stesso sesso, a mio parere non è stata una cosa opportuna”. “La politica, quella che fa bene al paese, un’istituzione come la Corte Costituzionale sta per pronunciarsi si deve fermare, soprattutto in campagna elettorale, perchè sai bene che le strumentalizzazioni su questi temi sono all’ordine del giorno. Essendo un uomo accorto, sai bene che quello che hai detto a proposito della regolamentazione delle unioni tra persone dello stesso sesso è una tua opinione, rispettabilissima perchè sei il nostro segretario: ma sai anche bene che il PD è un partito plurale e che prima di decidere una posizione sui matrimoni tra persone dello stesso sesso, dovrà fare una discussione democratica, che coinvolga tutti”. “Come sai su questo tema non la penso come te e non sono la sola dentro al PD. Sarà un bellissimo cimento in cui si parlerà della vita vera, quotidiana dei cittadini italiani. E questo farà bene a tutti. Ma sempre dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale”.
Parole sagge e scontate, per un Bersani che, incredibile ma vero, non è riuscito a tenere la bocca chiusa a 3 giorni dal voto.
Anche senza il parafulmine Paola Binetti, nnata affanculo per altri lidi politici, la questione dei diritti glbtiq in casa Pd tiene sempre banco. Che tutto questo avvenga all’interno del maggiore partito teoricamente di centrosinistra è aberrante. Anche perchè qui non si parla di CAPRICCI FROCI, ma di DIRITTI, fino ad oggi schifosamente negati. Ai tempi dei DICO avvenne più o meno la stessa identica cosa. Non piaceva il termine PACS, diventarono DICO, poi CUS, poi DIDORE. Nessuno di questi si è mai concretizzato. Son passati ANNI e i gay italiani sono gli UNICI in Europa a non avere un CAZZO di diritto, nemmeno il più elementare.
Eppure Bersani, leader di un PARTITO, si sente in dovere di esprimere la propria contrarierà ai matrimoni civili gay, perchè PER LUI il MATRIOMONIO E’ UNA COSA, e solo quella deve essere.
Per una volta, e qui chiudo, mi ritengo fortunato di essere romano. Tra pochi giorni noi del Lazio avremo la FORTUNA di poter votare la laica e radicale Emma Bonino, APPOGGIATA dal Partito Democratico.
In caso contrario, con un esponente TOTALMENTE PD, avrei sinceramente avuto difficoltà a votare, ancora una volta.

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