Sanremo 2022, Paolo Bonolis “ridimensiona” il boom Auditel: “Non c’è controprogrammazione, è più facile”

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“Piacevolissimi. Erano Sanremo nei quali bisognava darci dentro per organizzarli, per creare qualcosa di veramente nuovo, spettacolare, perché avevamo contro tutto. Nel 2005 e nel 2009 avevamo contro la guerra civile perché tutti i programmi migliori di Mediaset erano accesi. Le cose ora sono cambiate. Sono contento per loro perchéla strada è più semplice, però bisogna impegnarsi meno ora a farlo. Ora non c’è proprio programmazione contro e quindi diventa un po’ più facile. Per quanto poi la cosa devi farla bene, hanno saputo farla bene tutti, ci mancherebbe altro, però non c’è più quella tigna che ci vuole per trovare qualcosa che possa sconfiggere anche le velleità dell’avversario”.

Parole al venelo da parte di Paolo Bonolis, così intervenuto su Radio101.
Conduttore del Festival nel 2005 e nel 2009, Bonolis, che ha letteralmente creato Povia, ha così provato a ridimensionare lo strepitoso successo ottenuto dal Festival di Amadeus, facendo paragoni con un passato di fatto mai più riscontrabile. Anche perché rispetto a 15 anni fa si sono moltiplicati i canali, con i ‘palinsesti’ in streaming appetibili a qualsiasi ora del giorno, tra film e serie tv. Parole in arrivo dallo stesso Bonolis che ogni anno, puntualmente, chiede di spostare il Festival al di fuori dell’Ariston, tempio pagano a suo dire ‘limitante’ nei confronti della manifestazione.
Un’autentica bestemmia, a detta di chi scrive. Tanto basta per lasciare il sor Paolo lontanissimo dalla costiera ligure.
E se Mediaset non ‘controprogramma’ più contro il Festival (basti vedere Domenica In che ha schiantato Amici domenica pomeriggio), un motivo ci sarà.

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