Unioni Civili legge entro maggio – la speranza/promessa di Matteo Renzi

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Oggi in commissione credo sia stato votato l’articolo 2: se la settimana prossima si fa qualche notturna o al massimo quella successiva penso che entro il mese di aprile potremo firmare la legge sulle unioni civili. Sarà un gran giorno, di festa. Potremo firmare una legge che in tanti altri Paesi c’è e da noi non ancora prevista“.

Pensieri e parole di Matteo Renzi, che è tornato a parlare del DDL Cirinnà durante la diretta Twitter e Facebook andata in scena oggi pomeriggio. Questa mattina è stato infatti salvato il ‘cuore della legge’, come riferito da Micaela Campana, responsabile diritti della segreteria nazionale del PD e relatrice in commissione Giustizia della proposta di legge sulle unioni civili.

“Oggi abbiamo difeso il comma 20 da tutte le proposte di modifica e soppressione presentate da chi non vuole che le persone abbiano tutte eguali diritti”. “Il comma 20 consente il continuo e costante adeguamento dell’ordinamento giuridico all’istituto dell’unione civile. Si tratta di una norma di chiusura della normativa che attraverso l’istituto dell’analogia equipara i partner ai coniugi, mantenendo pero’ delle chiare distinzioni per quanto riguarda la filiazione. Si tratta di una norma destinata alla pubblica amministrazione ed ha una chiara funzione antidiscriminatoria. Dove il legislatore non ha previsto espressamente, ci pensa l’art 20 con una norma di rimando a colmare le lacune e ad adattarsi alle disposizioni future. Andiamo avanti perche’ i diritti delle persone vengono prima di ogni tentativo ostruzionistico e non abbiamo paura di chi a fronte della determinatezza del PD brandisce minaccia il referendum. L’Italia e’ cambiata e di fronte al riconoscimento dei diritti non si tira indietro”. “Dietro al riconoscimento delle unioni civili c’e’ una scelta di fondo: dare dignita’ alla vita delle persone come singole e come coppie. E la dignita’ non conosce mezze misure, o e’ totale o non c’e’. Per il PD e’ irrinunciabile questa legge perche’ vogliamo respingere in maniera chiara chi si ostina a voler porre stigmi sulle persone omosessuali. Con questa legge, lo Stato apre finalmente le porte alle persone omosessuali e alle loro famiglie dicendo che esse sono uguali alle altre e hanno stessi diritti e doveri. Loro sono pienamente parte di questa comunita’”.

Al massimo due settimane al più che probabile voto di fiducia alla Camera.
Incrociamo le dita.

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