Pallavolista gay in Brasile: l’intera squadra lo difende dall’omofobia

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In Brasile ci sono più finocchi che palloni da calcio.
Luogo comune o verità? Forse non lo sapremo mai, ma se il mondo intero vede il Brasile come ‘Paese sessualmente aperto’, la realtà è ben diversa. Praticamente non esistono VIP ‘gay dichiarati’, non esistono attori, ne’ sportivi omosessuali alla luce del giorno. Fino all’arrivo di Michael, pallavolista che ha avuto il coraggio di fare coming out, per poi essere umiliato la scorsa settimana durante una partita del campionato, al grido “frocio, frocio” (Bicha, Bicha, Bicha in brasiliano) dai tifosi avversari. Un’ondata omofoba lavata via dalla sua squadra di appartenenza, la Volei Futuro, che ha voluto rispondere agli ingnobili insulti nella partita di ritorno ridipingendo di rosa le tribune del suo ginnasio, facendo vestire di rosa i raccattapalle e indossare a tutti i giocatori magliette arcobaleno, con tanto di slogan “No all’omofobia”. Non contenti, i dirigenti hanno fatto distribuire centinaia di bastoni gonfiabili rosa (un colore un cliché) con il nome di Michael, per una partita che ha ribaltato la sconfitta dell’andata, rimandando l’accesso alle finali di Campionato ad un combattutissimo spareggio.
Uno spareggio che si colora di una triste verità, ovvero che quando c’è l’omofobia di mezzo, purtroppo tutto il mondo è paese. Forza Michael, spaccagli il culo a sti stronzi e vola in finale.

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