Mare Fuori, il momento più difficile: dopo la fine la verità “Ho gridato stop, è stato tremendo”

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Mare Fuori è una fortunata serie della Rai. Il regista confessa un importante retroscena della quarta stagione. Cosa l’ha portato a cambiare progetti.

Giacomo Giorgio e Massimiliano Caiazzo come Ciro e Carmine in Mare Fuori.

L’anticipazione su Mare Fuori: “sono immortale” (spetteguless.it)

Mare Fuori ha segnato un importante capitolo nella serialità italiana. La Rai ha trovato la strada giusta per raccontare la criminalità sul piano minorile, ma anche le sfaccettature che portano alla redenzione di questi ragazzi. Alle seconde possibilità che ci sono dopo il pentimento: il progetto è importante e particolarmente sentito.

Anche perchè lo Share conferma come il pubblico si sia affezionato ai personaggi e, soprattutto, alle storie che raccontano. Spaccati di vita al limite, tra sogni, realtà e aspettative che potrebbero riguardare chiunque in contesti diversi dal riformatorio. Ogni personaggio ha un tratto distintivo che fa emergere con naturalezza e capacità.

Mare Fuori 4, la scena più difficile

Il merito è anche del regista Ivan Silvestrini che ha girato l’ultima stagione della fiction e poi si è congedato. Per lui l’esperienza Mare Fuori finisce qui. Cambia rotta, vuole vedere altro. Mettersi alla prova con qualcosa di diverso. Una situazione particolarmente cercata proprio per confrontarsi anche con nuove competenze che vanno formandosi.

La realtà, interpretarla a sua immagine e somiglianza, con quegli aspetti che possono essere particolarmente significativi anche solo attraverso un dettaglio. Suggestioni che si determinano anche cambiando panorama, per Silvestrini il dopo Mare Fuori sarà anche cercare di trovare una dimensione più congeniale a quello che ha acquisito in questi anni di maturazione.

Il regista confessa tutto

La capacità di guardare oltre a ogni tipo di prospettiva può essere una di queste. Non esiste solo una visione: esiste la capacità di adattare il nostro modo di percepire gli avvenimenti. Per questo lasciare un’impronta vuol dire riuscire a guardarsi dentro senza stravolgere il corso degli eventi.

Carmine e il Comandante in Mare Fuori 4.

Mare Fuori, riaprono i casting per la quinta stagione, come partecipare (spetteguless.it)

Lo storytelling resta la guida, poi c’è il tocco particolare di chi segue passo dopo passo una vicenda. La differenza tra apprendimento e maturità, dietro la macchina da presa, è questa. Silvestrini lo ha capito anche attraverso il dialogo con i fan, a cui dice tutto senza riserve perchè è l’unico modo che conosce per portare a casa buoni risultati. Essere trasparente.

“Ho detto stop appena ho potuto”

Così, quando gli chiedono quale sia stata la scena più difficile da girare,  lui risponde: “Quella del finale dell’episodio 3”. Per fortuna sua – racconta – è stata buona la prima: “Gli attori (Desirée) hanno fatto un lavoro straordinario. Sono riuscito ad avere subito quello che volevo”.

La scena racconta una violenza in tutta la sua crudezza e il suo dramma: Mare Fuori è azione, romanticismo, redenzione ma anche profonda amarezza. Anche grazie a questo mix di emozioni, e all’equilibrio che suggeriscono, lo Share premia un prodotto che si dimostra ancora essere ben confezionato. Anche di questo il regista è profondamente soddisfatto.

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