Donatella Rettore choc a Belve, tra “ch*cche, fr*ci, tr*ia e negr*” – VIDEO

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“Per me esistono i gay e le checche, esistono i gay che sanno di avere le palle, e ci sono gli isterici che parlano male e si strappano i capelli, fanno i pettegolezzi e quelli non li voglio nemmeno sulla soglia di casa”. “Oggi c’è una limitazione alla libertà, si mettono dei filtri a cose che sono state ampiamente superate, ad esempio il fatto che non si possa dire fr*cio e t*oia. Dal politicamente corretto al bigottismo il passo è breve”. “Io rivendico la possibilità di usare fr*cio e ne*ro, se no ci censuriamo. Non mi sembrano insulti, fr*cio non mi pare un insulto e anche neg*o, se uno è colorato… dipende dal modo in cui uno lo dice, se tu dici brutto ne*ro è una cosa, se tu dici negretto è un’altra cosa. E’ l’intenzione che gli dai, tutto sta nell’intenzione”.

5 minuti di svalvolo totale da parte di Donatella Rettore, uscita malissimo dall’intervista di Francesca Fagnani a Belve. In costante difficoltà,  ha spesso negato affermazioni fatte in passato, rivendicando il diritto di pronunciare insulti che se ‘contestualizzati’ prenderebbero strade e significati differenti. Ma non è propriamente così, carissima Donatella, perché come sottolineato da Fagnani basterebbe cambiare parole. È tanto difficile?

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