Sanremo 2022, 2a serata: i voti agli ultimi 13 BIG in gara

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Sangiovanni – Farfalle

Tutto di rosa vestito, semina farfalle con ritmo e poche ambizioni se non quella di sfondare in radio. E ce la farà. Voto: 6.5

Giovanni Truppi – Tuo padre, mia madre, Lucia

In canotta al Festival. Sacrilego. E ostico. Osticissimo, tanto da puntare il premio della Critica. Un alieno a Sanremo. Con un pezzone da riascoltare. Voto 7

Le Vibrazioni – Tantissimo

Una botta di energia, con un riff vincente e un live come sempre ineccepibile. Bravi. Voto: 6.5

Emma – Ogni volta è così

Parte bassa, bassissima, e fatica a carburare. L’inciso funziona, ma complessivamente è un gran casino. Peccato. Voto: 6

Matteo Romano – Virale

Zitto zitto, tiene il palco e canta bene un brano tutt’altro che insulso. Sorpresa. Voto: 6.5

Iva Zanicchi – Voglio amarti

Tenta l’operazione bis di Orietta, ma Berti nel 2021 aveva un canzonone in confronto a questa roba che pare uscita dal 1930. Voto: 4

Ditonellapiaga con Rettore – Chimica

Un ciclone chiamato Donatella travolge l’Ariston con un pezzo che non si prende mai sul serio, onestamente cazzone a differenza di altri fintamente ‘alti’. Si balla, si canta. Ho amato. Voto 7

Elisa – O forse sei tu

Dopo oltre 20 anni d’attesa un’esibizione da applausi, con grande melodia sanremese e uno scontro totale con Mahmood e Blanco. Perché è evidente che sara sfida a due. Non poteva fallire. E non ha fallito. Voto: 8.5

Fabrizio Moro – Sei tu

Canta la solita canzone di Fabrizio Moro sulla melodia di Che sia Benedetta di Fiorella Mannoia. Voto: 5

Tananai – Sesso occasionale

Canto meglio io. Voto: 4

Irama – Ovunque sarai

Bravo, ma bravo davvero. Voto: 7

AKA 7even – Perfetta così

Ottima esibizione ma canzone deboluccia. Voto: 6

Highsnob e Hu – Abbi cura di te

Ma che è sta roba. Voto: 3

Checco Zalone: fa ironia spicciola sulla comunità LGBTQ, pestando un annunciato merdone. Perché non puoi attaccare l’omotransfobia dopo aver vomitato per 10 minuti luoghi comuni transfobici nei confronti di persone ancora una volta dipinte come prostitute brasiliane. Discutibile, evitabile, in perfetto stile Pio e Amedeo. Pillon, Adinolfi e il vescovo Suetta, che hanno passato l’intera giornata a vomitare contro il “Festival del Gender”, ringraziano sentitamente. Quando torna sul palco, invece, rastrella risate ad ampio raggio. Ma il danno è ormai fatto e domani tutti parleranno solo di questo. Voto: 4

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