Aspettando il matrimonio egualitario, festeggiamo 4 anni di Unioni Civili

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4 anni fa, era l’11 maggio del 2016, la politica italiana approvava le tanto agognate unioni civili, trainate da Monica Cirinnà e votate al ribasso causa voltafaccia grillino e ricatti di Angelino Alfano, all’epoca stampella del Governo Renzi che mise la fiducia su una legge attesa per decenni.
4 anni fa la destra ultracattolica lanciava anatemi prevedendo l’implosione della ‘famiglia tradizionale’ proprio a causa nostra, delle nostre unioni. 4 anni dopo, ovviamente, non esiste una ‘famiglia tradizionale’ in tutto il Paese che sia scoppiata per ‘colpa’ delle unioni civili. Ovviamente.
Anzi. 4 anni dopo sono entrate talmente nella quotidianità dell’italiano medio che tutte quelle ridicole e offensive battaglie ideologiche, cavalcate da un’ampia parte politica e dal mondo cattolico, fanno quasi sorridere, per quanto assurde e anacronistiche. Eppure abbiamo dovuto sopportarle, ingoiarle e digerirle per mesi, anni. E troppe dovremo mandarne ancora giù, vista la quantità di diritti ancora negati. Le famiglie arcobaleno sono state indecentemente dimenticate da quella legge e dalla politica tutta, andando a colpire migliaia di bimbi innocenti, le pericolosissime terapie di conversione non sono state ancora rese illegali, come accaduto in Germania la scorsa settimana. La legge contro l’omofobia è ferma al Senato, il matrimonio egualitario è distante chissà quanto tempo ancora. Eppure quello deve essere l’obiettivo prossimo, l’uguaglianza totale, senza se e senza ma, con la consapevolezza che torneranno puntualmente a scatenare odio e a pronosticare cataclismi biblici. Poi, una volta approvato, si renderanno probabilmente conto di aver vomitato talmente tante menzogne e generato talmente tanto odio che risparmiando anche solo il 10% di tutta quella energia avrebbero potuto vivere al meglio la propria ‘famiglia tradizionale’. Eventualmente implosa solo per colpe loro. Non tirateci in mezzo a giorni alterni e liberatevi da questa insana ossessione nei nostri confronti. Ve l’assicuro, vivreste meglio voi, noi, vivremmo meglio tutti.

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