Live – Non è la D’Urso crolla sotto il 14% di share – appena 2.3 milioni di telespettatori

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Passata la curiosità iniziale, che non aveva regalato chissà quale prova da applausi (2.796.000 spettatori pari al 17.1% di share grazie alla durata monster), Live – Non è la D’Urso è rapidamente precipitato.
Appena 2.331.000 telespettatori per la seconda puntata con il 13.95% di share, anche se finito a notte inoltrata, dopo l’1:00, e di fatto senza uno straccio di reale concorrenza (su Rai1 ennesima replica di Siani con Si accettano miracoli, che ha vinto la serata).
Neanche l’agghiacciante, imbarazzante, volgare teatrino con le arroganti e indifendibili Marchi ha tenuto a galla un prime time che non ha senso di esistere, in quanto spazio pomeridiano follemente spostato in prima serata. Per quale motivo Barbara D’Urso, che piaccia o meno è una signor professionista che sa tenere la diretta come poche altre conduttrici, abbia accettato un simile esperimento, non è dato a sapersi. Così come non si spiega il ripetersi di argomenti triti e ritriti tra domeniche e pomeriggi, banalmente qui sbrodolati in un’altra fascia oraria. Perché non provare a fare altro?
La rete aveva messo le mani avanti, alla vigilia, sostenendo di puntare come minimo al 12% di share. Si erano a dir poco tenuti bassi, pur di non far gridare immediatamente al ‘flop’.
Ma ci stiamo rapidamente arrivando.

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