Jussie Smollett, carriera finita e CARCERE se ha mentito sull’attacco omofobo: ecco gli eventuali scenari

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Come ormai tutti sanno, Jussie Smollett, star di Empire, ha denunciato un attacco omofobo e razzista, lo scorso 29 gennaio, con tanto di ricovero ospedaliero e costole fratturate.
Peccato che a quasi un mese da quella presunta aggressione, la polizia abbia cominciato a non credere alle parole dell’attore.
A loro dire Smollett, incredibile ma vero, avrebbe pagato Olabinjo e Abimbola Osundairo, fratelli nigeriani nei giorni scorsi arrestati e rilasciati, per mettere in scena il tutti.
E ora Jussie rischia. Tantissimo.
Se accertato, avendo falsificato un rapporto della polizia il divo finirebbe in galera, da 1 a tre anni.
Dovesse aver falsificato anche la lettera minatoria, arrivatagli per posta sette giorni prima della resinta aggressione, i procuratori federali potrebbero richiedere persino l’aggiunta di una frode postale.
Smollett potrebbe ottenere la libertà vigilata, ma i pubblici ministeri potrebbero anche presentare una accusa di ostruzione alla giustizia.
I suoi avvocati potrebbero richiedere l’aiuto di uno psichiatra, ma Jesse dovrebbe anche chiedere scusa per quanto fatto e rivelare le motivazioni di quanto accaduto.
Ma soprattutto, dovrebbe trovarsi un nuovo lavoro, perché la sua carriera, a 36 anni appena, sarebbe finita.
Il perché un attore famoso, in rampa di lancio, debba mettere a rischio tutto quel che ha costruito per inscenare un pestaggio, non è chiaro.
Ma ad Hollywood, giorno dopo giorno, l’assurda ipotesi prende sempre più consistenza.

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