Salvate il soldato Barbara D’Urso dal riflesso social e dall’autocelebrazione a tutti i costi

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Barbara D’Urso è una fuoriclasse.
Negarlo significherebbe farle un torto gratuito, e immeritato. Piaccia o meno, la conduttrice Mediaset è riuscita ad imporre un certo tipo di linguaggio televisivo, dando vita ad un vero e proprio sottogenere di talk.
Il primo ad applaudirla, per come sia riuscita a gestire il dibattito sui diritti LGBT dai suoi salotti televisivi, è stato il sottoscritto. Negli anni di magra Rai, i trionfi festivi e feriali erano diventati una costante, tanto da tramutarla in nuova Regina di Canale 5, al pari di Maria De Filippi, a tal punto da farle sognare l’Ariston. Il Festival di Sanremo.
Poi a settembre qualcosa è cambiato.
Nell’anno del decollo, con Mediaset che le ha praticamente affidato le chiavi di Cologno Monzese tra fiction, talk e reality, qualcosa si è incrinato.
L’amica/nemica Mara Venier ha fatto risorgere il contenitore domenicale Rai, tanto da batterla 8 volte su 12, eppure lei ha continuato a millantare trionfi settimanali, tra ‘dati reali’, curve, picchi, traini, target commerciali, blocchi pubblicitari e quant’altro. Un’amicizia apparentemente distrutta causa Auditel.
Ad inizio 2019 è così fuggita dalla concorrenza, posticipando la sua domenica dal vivo, prima di debuttare con la pubblicizzatissima Dottoressa Giò, nella serata di ieri.
”Grazie per il grande affetto con cui avete seguito la prima puntata della Dottoressa Giò!! Eravate in 3 milioni e mezzo nonostante la partita!!”, ha scritto sui social.
Peccato che non fossero 3 milioni e mezzo, i telespettatori, ma soltanto 3. Peccato che lo share, stranamente per una volta dimenticato, sia rimasto fermo al 12.6%.
Peccato che la partita in questione fosse un ottavo di Coppa Italia tra NAPOLI E SASSUOLO.
Non proprio un match di cartello, anzi. 24 ore prima C’è posta per Te ha fatto il suo record d’ascolti dal lontano 2002 quando dall’altra parte c’era la JUVENTUS.
Ora, anche i bimbi sanno che la Juve ha nettamente più tifosi del Napoli, eppure non c’è stata sfida con Maria. Per quale motivo Barbara d’Urso, straordinaria aziendalista, abbia ceduto alla megalomania in questi ultimi 6/9 mesi, non è dato sapere.
L’alterego social, fatto di gif, citazioni, meme e quant’altro, l’ha ormai divorata.
Non esiste più Barbara D’Urso, bensì quello che Twitter si aspetta (per non dire pretende) da lei.
Le faccette, i cuori, i caffeucci, il trash costruito ad arte.
Galvanizzata dai riscontri Auditel degli anni scorsi, il ritorno sulla Terra di quest’annata televisiva l’ha evidentemente scombussolata, a tal punto da sbandierare a noi umani sconosciuti dati, cercare giustificazioni a tutti i costi pur di non ammettere una banale sconfitta (non si può mica sempre vincere, persino ad Amici può capitare di perdere contro Ballando), inventare hastag surreali, difendere l’indifendibile, appropriarsi di vittorie inesistenti.
Eppure Barbara D’Urso è una fuoriclasse, torno a ripeterlo, perché conosce i tempi televisivi come poche altre colleghe ed è in grado di gestire qualsivoglia situazione, ma quella D’Urso, più spontanea, con ‘la cazzimma’ e meno legata al riscontro web, non si vede quasi più.
C’è solo la sua caricatura, un surrogato venerato da una fetta di pubblico chiaramente sempre più ristretta, ma assai rumorosa e onnipresente sui social, dalla quale Barbarella dovrebbe allontanarsi.
Per ritrovarsi, prendere fiato, scendere dal piedistallo in cui ha deciso di inchiodarsi, abbandonare l’eccesso a tutti i costi e fare i conti con la realtà, che ad esempio non la vedrebbe attrice neanche sotto acidi. E allora perché insistere? Per compiacere il proprio (sacrosanto?) ego e quell’universo web che ha fatto precipitare tutta Canale 5 verso l’abisso della spaventosa mediocrità. Perché tolta Santa Maria De Filippi, fenomeno più che unico che raro in grado di vincere (quasi) sempre e comunque con numeri monster, il nulla ha divorato Cologno Monzese. Barbarella col cuore, aripijate perché stai bruciando anni di ritrovata credibilità sull’altare del Trending Topic.

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