Una foto di te e di me, Marco Carta canta il suo coming out – audio

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Un coming out per ‘lanciare’ un singolo?
Non solo, perché all’interno del singolo Marco Carta canta, di fatto, il proprio coming out.
Una foto di te e di me, uscito nella notte, puntava probabilmente al Festival di Sanremo (scartato?), con l’ex Amico di Maria che ha attinto dalla propria storia personale.
Non solo una lettera al padre, scomparso quando era poco più che un bambino, ma soprattutto una maschera che cade, dopo un decennio di reiterate menzogne a mezzo stampa.
“Non è vero che sono sbagliato se quella volta ho scelto di amare, ho chiuso gli occhi e dopo l’ho baciato”.
C’è altro da dire?
Bravo Carta.

Dicono che Dio per disegnare il mondo
ci ha messo 7 giorni
e poi ci sono io all’ombra di mio padre
e avevo 7 anni

avrei voluto chiederti
qualcosa in più
tipo se è vero che i sogni se li spegni se perdi
e che li uomini forti incassano i colpi
senza arrendersi mai
senza piangere mai

dicono che Dio
abbia creato tutti
uguali ma speciali

avrei voluto crederci
almeno un po’
per poi guardarmi allo specchio essere fiero di tutto
gioire di ogni difetto e comunque ripetermi che

che non è vero che sei sbagliato
e non hai niente da dimostrare
hai fatto tutto con le tue gambe
anche a costo di farti male

e non ho modo di lasciarti andare
quanto ricordo non so immaginare
e aspetto ancora fermo sulle scale
con in tasca una foto di me e te domenica
leggeri di neve e nevica

dico che Dio ci abbia dato un figlio per salvarci tutti
e poi ci sono io ho scelto di gridare per soffocare i dubbi
avrei voluto renderti fiero di me

invece hai un figlio diverso l’ho imparato col tempo
anche senza un esempio le notti a ripetere che

che non è vero che sono sbagliato
se quella volta ho scelto di amare
ho chiuso gli occhi e dopo l’ho baciato
io tengo il fiato per non respirare

io non lo so se tu lo puoi acettare
ma ti ricordo voglio immaginare
di ritorvarti fermo sulle scale
con in tasca una foto di te e me domenica

leggeri di neve e nevica

ogni ricordo non so immaginare
non ti ricordi non so immaginare
ti aspetto ancora fermo sulle scale
ed ho in tasca una foto di me e di te domenica
leggeri, di neve

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