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  • Armonie Universali 13 Settembre 2018 at 22:47

    Non mi pare di aver scritto nulla di così strano. 🙂 Non l’ho insultata, ho solo espresso la mia opinione. Al massimo tu dovresti domandarti perché la cosa ti stia dando fastidio.

  • handreas 13 Settembre 2018 at 20:36

    madonna mia e rilassati un po’ … e chi sarai mai! Vi danno una tastiera e vi sentite critici musicali e non solo… e falla finita!

  • handreas 13 Settembre 2018 at 20:34

    meravigliosa

  • Armonie Universali 13 Settembre 2018 at 14:56

    Mi disturbano le brutte parti pseudo-parlate che interrompono la melodia (che tra l’altro nel ritornello somiglia a quella della bella “Call Your Name” di Karen Elson o.O), ma il resto non è malvagissimo.
    Lana continua a cantare male, intubando e falsando il timbro, ma almeno stavolta non si è messa a fare vocalizzi fuori portata: apprezzo l’autoconsapevolezza. Il testo è mediocre e cliché, ma ha scritto molto di peggio e quindi tutto sommato posso accettarlo. L’arrangiamento è un po’ insipido e già sentito, ma almeno non ha sovrastrutture eccessive e inutili e quindi tutto sommato è il male minore.
    In generale, questo singolo mi sembra un passo indietro rispetto ad alcune cose molto piacevoli sentiti nell’altalenante e annacquato Lust for Life, ma tutto sommato non fa neanche così schifo. Poteva andare peggio.
    Mi stupisco comunque che qualcuno cada ancora nella sua trappola, credendola un’artista sofisticata e complessa quando in realtà è solo apparenza ed estetica per rendersi vendibile a un certo tipo di pubblico. Mi sa che molti hanno metri di paragone falsati dal pop mainstream nordamericano, perché altrimenti non capisco come si possa pensare che questo prodotto plasticoso e superficiale possa rappresentare un tipo di pop colto al fianco di Susanne Sundfør, Eivør, Zola Jesus, delle cose più sperimentali di Róisín Murphy o anche solo di Phildel e Kari Rueslåtten. Però, oh, alla fine che vi posso dire? Punti di vista, de gustibus…! Se vi piace, buon per voi, quanto meno date da mangiare alle famiglie dei tecnici che ci han lavorato e ai gestori dei locali dove si terranno i concerti.
    In ogni caso, è solo il primo singolo: per ciò che ne sappiamo, io potrei amare gli altri brani e voi potreste odiarli. Non resta che aspettare. In 3/4 brani di LfL ho sentito qualcosa di interessante, per cui son curioso di sapere se si è trattato di casi fortuiti o di timidissimi passi verso la strada giusta.

    Sul video c’è poco da dire: è la solita roba, ma chissene.

    M. G.

  • Una Basica a Las Vegas 13 Settembre 2018 at 13:14

    C’è chi osa confrontare Lana con quella monnezza di Lorde.
    Lana è unica.

  • ccchiaaa 13 Settembre 2018 at 9:30

    Stimo molto Lana del Rey. Poteva diventare una pop star e invece ha visibilmente scelto di non esserlo, poteva guadagnare tre volte tanto quello che ha incassato ad oggi (firmando contratti per profumi, singoli più radiofonici) e non l’ha fatto. Fatti un po’ di soldi col primo album e la sponsorizzazione di H&M ha abbandonato il cliché dell’endorsement.

    È rimasta fedele a se stessa, al suo stile e al suo sound. Dal secondo disco in poi, inoltre, ha virato da un’immagine di “Lolita” a un approcio più “raw” e la musica e scrittura è sempre stata interessante, riconoscibile e ricca di emozioni.

    Anche questo video, paurosamente low budget, probabilmente diretto da lei stessa o da suo cugino è la conferma che la musica per lei viene prima dei soldi.

    La canzone è bella al primo ascolto, ma non mi sentirei di urlare al capolavoro.