E’ morta Marina Ripa di Meana, icona anni ’80

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Dopo quasi 20 anni di battaglia contro il cancro, è morta all’età di 76 anni Marina Ripa di Meana.
Da 15 anni moglie di Carlo Ripa di Meana, nonché madre di quella Lucrezia Lante della Rovere con cui non ha mai avuto un grande rapporto, Marina Ripa è stata al fianco del mondo LGBT quando era tutt’altro che scontato, per poi prenderne le ‘distanze’ negli ultimi 15 anni. Da buon anticonformista e provocatrice nata.

‘Il Gay Pride è diventato scontato, ridicolo, triste, volgare, baraccone e decisamente settoriale. I gay ci sono, stanno bene, sono ben inseriti nella società, sono tra i miei più cari amici e non capisco quali problemi abbiano ancora. Consiglierei a tutti di boicottarlo, perché non se ne esce poi così bene da una pagliacciata come quella. Io andai quando era importante esserci, ma oggi non credo che ce ne sia più bisogno, anzi. Ai tempi, il mondo gay, era una minoranza, mentre oggi, com’è giusto che sia, l’essere omosessuale è diventata una cosa normale’.

Così si pronunciava lo scorso anno sull’Onda Pride intervistata da Gay.it, per poi attaccare anche la surrogazione e l’omogenitorialità.

‘Quel che è certo è anche io non sono d’accordo alla procreazione in generale, tanto più quella gay. Siamo già tanti e non capisco questa voglia matta di fare figli in provetta, uteri in affitto e quant’altro. A me tutte queste cose fanno orrore!’.

Volto tv con ospitate varie da Barbara d’Urso, negli ultimi anni si era fatta ancor più forzatamente polemica, tra artistici cappellini e veli coprenti, per nascondere gli effetti delle terapie.
Nel 1992 il suo primo e unico film da regista, Cattive ragazze, con Eva Grimaldi protagonisti e tra i fiaschi più clamorosi di quella stagione. Volerle male, anche dinanzi a tutto quel che ci ha detto negli ultimi tempi, è impresa ardua. Se non impossibile.

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