Sanremo 2018, ecco i 20 BIG in gara al Festival – da Noemi a Ornella Vanoni passando per Annalisa e Nina Zilli

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Roby Fachcinetti e Riccardo Fogli con Il Segreto del Tempo
Nina Zilli con Senza Appartenere (4° Sanremo)
The Kolors con Frida
Diodato e Roy Paci con Adesso
Mario Biondi con Rivederti
Luca Barbarossa con Passame er Sale
Lo Stato Sociale con Una vita in Vacanza
Annalisa con Il mondo prima di te (4° Sanremo)
Giovanni Caccamo con Eterno
Enzo Avitabile con Beppe Servillo in Il Coraggio di Ogni Giorno
Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico – Imparare ad Amarsi
Renzo Rubino con Custodire
Noemi con Non smettere mai di Cercarmi (5° Sanremo)
Ermal Meta e Fabrizio Moro con Non mi avete fatto niente
Le Vibrazioni con Così Sbagliato
Ron con Almeno pensami
Max Gazzè con La Leggenda di Cristalda e Pizzomunno
I Decibel con Fuori dal Tempo
Red Canzian (dei POOH) con Ognuno ha il suo racconto
Elio e le Storie Tese con Arrivedorci

6-10 febbraio 2018.
In quei 5 giorni l’Italia intera non farà altro che guardare, parlare, criticare e canticchiare Sanremo, con il Festival della Canzone italiana, arrivato al suo sessantottesimo anno, che ha questa sera svelato i 20 big che andranno a calcare l’Ariston. Claudia Gerini e Federico Russo hanno subito snocciolato i primi 10 nomi, scelti dalla commissione musicale capitanata da Claudio Baglioni. Pronti, via, ed è immediatamente AMICI di Maria con i The Kolors e Annalisa (ma saranno anche gli unici, fuori i rumoreggiati Carta, Riki, Elodie, Lele, Antonino). Grande ritorno di Luca Barbarossa, immancabile Zilli, resuscitato Caccamo e gran colpi per Enzo Evitabile/Servillo e Biondi, con colpa di scena Stato Sociale. Trittico da urlo formato da Ornella Vanoni, Bungaro e Pacifico, con Noemi di nuovo alla ricerca di quel trionfo mai agguantato e Renzo Rubino di ritorno 3 anni dopo il 3° posto con Ora. Ennesimo Festival per Ron, in corsa con un brano scritto dall’indimenticato Lucio Dalla, mentre Le Vibrazioni si sono riuniti appositamente per il Festival, con Moro e Meta coppia da tenere d’occhio. Attentamente. Titolo pazzesco per Max Gazzè (La Leggenda di Cristalda e Pizzomunno), per un Festival di coppie (5, con il trio Vanoni-Bungaro-Pacifico) e band a fiume (5), con Le Vibrazioni riunite per l’occasione, Elio e le Storie Tese mai davvero scoppiati, i Decibel di Enrico Ruggeri ricicciati dal nulla e i POOH in ordine sparso (famo vallette Stefano D’Orazio e Dodi Battaglia, a sto punto). Un Sanremo per tutti i gusti, a 360°, tra vecchi glorie (tante, troppe) e volti da talent (pochi, troppo), a cui indubbiamente manca il nomone alla Fiorella Mannoia dello scorso anno. Baglioni ha osato, rischiando assai dopo i Festival ‘pop’ di Carlo Conti. Pagherà tutto ciò in termini di ascolti?

Sui giovani che dire. Poco. Il 70% di loro impresentabili, sia nelle canzoni che nella vocalità, il più delle volte disastrosa. Da salvare Mudimbi, gnocco e allegro alla Stromae; Baglioni, che è già tormentone con il suo Congiuntivo; Ultimo e Nyvinne, Eva e quel Mirko e il Cane dal testo impegnato ma dall’improponibile esecuzione, perché non è detto che un autore debba per forza di cose essere anche cantante.

GIOVANI

– Mudimbi
– Eva
– MirkoEIlCane
– Lorenzo Baglioni
– Giulia Casieri
– Ultimo
– Leonardo Monteiro e Alice Caioli, in arrivo direttamente da Area Sanremo

 

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