Il Federale, il ristorante fascista alle porte di Roma che dice no ai gay

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Se si scambiano effusioni non lo accetto. Così come non accetto quando il Pride in via della Conciliazione davanti alla mia cristianità. Facciano quello che vogliono, ma le loro effusioni non le devono venire a fare, tanto meno nel mio locale.  Se sono gay e non dicono niente ok, mica se entra una coppia di amici gli chiedo se vanno a letto assieme”.  “Noi stiamo qui da una cinquantina d’anni. Ma cosa vuole la Boldrini? Non pensano che vogliano farci chiudere, ma se chiudessimo sarebbero contenti. Stanno buttando l’amo prendendosela con quello di Chioggia, ma quello che ha scritto in quei cartelli è giusto: serve rispetto, serve pulizia”.

Così su Radio Cusano Campus la signora Adelaide, da quasi 40 anni proprietaria di un ristorante alle porte di Roma, ad Artena, che rifiuta gli omosessuali.
Dopo il lido di Chioggia, che non poche polemiche ha suscitato nei giorni scorsi, l’immediato bis di stampo fascista, mentre Lega, Forza Italia e 5 Stelle dicono incredibilmente di NO ad un inasprimento delle pene per chi inneggia al ventennio mussoliniano. Italia, 2017.

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