Cecenia, l’attacco di Ian McKellen sull’omocausto: ‘è assolutamente spaventoso’

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“Di solito non sono favorevole a commentare o interferire sugli affari interni di un altro Paese, anche quando è così vicino a noi come la Cecenia, ma il punto è che questa è una questione di principio. I nostri principi sono condivisi anche oltre i confini nazionali e la situazione dei gay ceceni è la condizione dei gay e delle lesbiche di tutta la Russia. Le autorità cecene credano che non ci siano persone gay, nel loro Paese, e in caso contrario non dovrebbero esserci. Questo è assolutamente spaventoso. Se i gay ceceni sono invisibili è perché sono spaventati, hanno paura persino ad uscire, quindi questa è una condanna non solo alle persone gay, ma alla società in cui cercano di esistere”.

Così Ian McKellen, 48 ore fa davanti l’ambasciata russa di Londra per dire basta all’omocausto ceceno, ha attaccato Ramzan Kadyrov, leader ceceno che da mesi, oramai, rastrella gli omosessuali, con un centinaio di prigionieri e almeno una ventina di decessi. 78 anni, evviva Sir Ian.

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