Orlando, l’attentatore Omar Mateen era un gay represso?

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Emergono particolari inediti dalla vita di Omar Mateen, l’attentatore di Orlando che ha ucciso 49 persone in una discoteca gay, grazie all’ex moglie Sitora Yusufiy. La prima moglie, con cui rimase sposato per 4 mesi appena nel lontank 2009.
A detta della donna, infatti, Omar aveva delle tendenze omosessuali.
Alcuni frequentatori del Pulse, poi, hanno confermato che Mateen era stato più volte visto all’interno, tanto da frequentare persino diverse app da rimorchio. Grindr in testa.
Omar, accecato dall’odio nei confronti dei gay, era quindi molto probabilmente un represso, un uomo incapace di accettare la propria natura, tanto da sposarsi due volte e fare un figlio per scappare da una verità a suo dire inaccettabile.Represso perché culturalmente cresciuto con una visione distorta della natura e della normalità omosessuale, per lui emblema  di chissà quale peccato divino. Nulla di nuovo sotto il sole, vista la quantità infinita di omofobi conclamati che tra un insulto e l’altro tacciono un’omosessualità inespressa, mal digerita e con violenza vomitata addosso a chi riesce invece a viverla con serenità e felicità. Perché questo è il loro obiettivo primario: colpire chi è gay alla luce del sole, senza maschere ne’ vite parallele, in quanto incapaci di fare altrettanto.
Tanto da volergliela far pagare, e non solo a parole ma anche fisicamente, come purtroppo visto sabato notte.

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