0,60 dei voti, con 6.785 votanti.
Quando siamo arrivati a 2.250 sezioni scrutinate su 2.600, così Mario Adinolfi si è ridicolizzato al Comune di Roma.
Una candidatura a Sindaco evidentemente boomberang, perché riuscita nelle urne a certificare la nullità politica del suo Popolo per la Famiglia.
Meglio di lui persino Dario Di Francesco della lista GRILLO PARLANTE NO EURO, Alessandro Mustillo del Partito Comunista e Simone Di Stefano di Casapound.
Ma Adinolfi, daje a ride, festeggia.
La tenerezza proprio.