The Pride, Luca Zingaretti gay a teatro

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51FZnbat7fL._SX322_BO1,204,203,200_«È un testo splendido, ma difficile, con due storie parallele e un argomento caldo per modo di dire, perché facciamo tutti i liberali, ma i pregiudizi sono ancora tanti. Gli amici mi sconsigliavano di farlo». «Mi attirava così tanto perché parla dell’identità, del coraggio di scoprire chi si è, di prenderne atto, e agire di conseguenza. Pochi di noi vivono la vita che si sono scelti e non parlo del fatto che uno voglia essere miliardario, ma di un interrogarsi che apparteneva a qualche generazione fa. Quando da ragazzo facevo politica, ci chiedevamo sempre se le nostre scelte fossero nostre o indotte da altro». «Oggi i giovani vogliono solo uniformarsi alla massa, come se non ci fosse più un altrove. Non riguarda solo le scelte di vita. È tutto: è quando compri un telefonino che usi poco, ma devi comprarne comunque uno superaccessoriato e dopo due anni sei obbligato a cambiarlo perché non funziona più. È quando vivi accettando il mondo com’è e ti dimentichi di chiederti: ma questo sono io, è la vita che gratifica il mio io più profondo, mi sono raggiunto in questa esistenza?».
Via IoDonna il bravo Luca Zingaretti ha annunciato che porterà a teatro The Pride di Alexi Kaye Campbell, in tournée sino a febbraio da attore, regista e produttore, con debutto romano al Teatro Argentina il prossimo 24 novembre. Un testo enigmatico costruito portando avanti due storie che si svolgono in periodi di tempo lontani, il 1958 e il 2015.
Londra 1958. È una serata speciale. Sylvia, una ex attrice reduce da un esaurimento nervoso, sta lavorando alle illustrazioni del libro di Oliver, uno scrittore per ragazzi. Non vede l’ora di presentarlo al marito Philip e quella sera, finalmente, usciranno a cena insieme. Quel lavoro è un’occasione importante per lei e ci tiene che i due uomini più importanti della sua vita vadano d’accordo.
Londra 2015. È una serata da incubo. Oliver, un giornalista gay, ha appena rotto con Philip, un photoreporter con il quale ha avuto una storia di due anni. Sylvia, amica di entrambi, cercherà di indagare i motivi per cui Oliver sta cercando di sabotare una relazione importante come quella che ha con Philip.
Le due storie, interpretate dagli stessi attori, procedono a scene alterne. A prima vista, sembrano non avere nulla in comune, a parte i nomi dei personaggi. Ma via via che ci si inoltra nelle due vicende, si scoprono echi, rimandi, problematiche che invece hanno molto in comune.
The Pride esplora temi come il destino, l’amore, la fedeltà e il perdono. Pone la grande questione della nostra identità e delle scelte che determinano il nostro io più profondo. Perché nella vita, tutti prima o poi, etero e gay, ci troviamo ad affrontare lo stesso dilemma: scoprire chi siamo veramente, cosa veramente vogliamo dalla vita e rispondere all’interrogativo se saremo capaci di prendercelo. Se saremo capaci di guardarci allo specchio ed essere almeno contenti di quello che vediamo. Philip, Oliver e Sylvia stanno lottando tutti per quella che sperano sarà una vita più facile.
Insomma uno spettacolo da non perdere, in patria interpretato anche da Ben Whishaw.

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