Mamma, Papà e Gender di Michela Marzano: sindaco leghista di Padova le NEGA la sala

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10 euro e 20 centesimi, 151 pagine.
Una frattura profonda divide il Paese quando si discute dei mezzi per combattere questi mali. Al centro del durissimo dibattito c’è la cosiddetta “teoria del gender”. Da un lato, i sostenitori sentono tutta l’ingiustizia di una società in cui una persona può ancora essere considerata inferiore a causa del proprio diverso orientamento sessuale, del proprio sesso, della propria identità di genere. Dall’altro, gli oppositori vedono nella teoria una pericolosa deriva morale, il tentativo di scardinare i valori fondamentali del vivere umano. È una questione sulla quale esiste, come diceva il cardinale Martini, un “conflitto di interpretazioni” perché ha a che fare con “le caverne oscure, i labirinti impenetrabili” che ci sono dentro ognuno di noi. Sulla questione, Michela Marzano fa convergere la luce – a tratti incandescente – di tutta la sua passione, sensibilità e intelligenza. Raro esempio di “filosofa pubblica”, spiega nitidamente al lettore la genesi e le implicazioni dell’idea di gender e, senza mai rinnegare le sue radici cattoliche, decostruisce le letture spesso fantasiose che ne danno oggi molte associazioni religiose. Soprattutto, come sanno i suoi lettori, non esita mai a mettersi in gioco direttamente, raccontando se stessa e identificandosi nell’esperienza di chi ha vissuto da vittima innocente il dramma dell’esclusione.

Questa la presentazione di Mamma, Papà e Gender, libro della deputata Pd Michela Marzano che è finito al centro delle polemiche in quel di Padova.
Il sindaco lehista Massimo Bitonci le ha infatti negato l’autorizzazione della Sala Paladin per la presentazione del libro, con annessa omofoba motivazione:
‘Sindaco e giunta comunale sono chiamati a vigilare affinché non venga introdotta e promossa la ‘teoria del gender’ e affinché venga al contempo rispettato il ruolo della famiglia nell’educazione dell’affettività e alla sessualità’.
Immancabile la replica della diretta interessata, la Marzano, che ha ricordato come GENDER sia semplicemente ‘il termine inglese di GENERE. La scelta, per alcuni, di utilizzare il termine inglese anziché la parola propria in italiano è un modo per creare confusione e paura’.
Non fa una piega.
Il libro della Marzano analizza le teorie di genere, ossia le caratteristiche fisiche che distinguono un uomo da una donnna, ma anche l’orientamento sessuale, ovvero l’attrazione emotiva e sessuale che ci porta verso persone dell’altro sesso o dello stesso sesso. Lo scopo, quindi, è favorire il rispetto di chiunque, indipendentemente dalla propria identità e dal proprio orientamento sessuale.
Decisamente troppo per un leghista medio. E allora che censura sia.

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