#Sanremo2015, voti e pagella finale – trionfo Carlo Conti: è stato il Festival più visto dal 2006 ad oggi

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11.843.000 spettatori con il 54.21% di share.
Picco d’ascolti con 14.815.000 spettatori alle 22.30 (Panariello) e picco di share all’1.12 con il 73.64% di share per proclamazione dei vincitori.
Con il 48.64% di share medio #Sanremo2015 è stato il Festival della canzone italiana più visto negli ultimi 10 anni (dal 2006 ad oggi).
Numeri spaventosi che certificano il successo di un presentatore, Carlo Conti, che il sottoscritto da almeno un lustro definisce ‘il nuovo Pippo Baudo’.
Nato per presentare Sanremo, mai un’emozione di troppo, in grado di soppesare ospiti e presunte polemiche, accontentare il pubblico più trasversale possibile, metterci il proprio marchio e stile, circondarsi di amici e tenere la guida dal primo all’ultimo secondo. Pochissime le sbavature in 5 serate fiume di diretta. Lo svicovolone con Conchita Wurst al mercoledì (che ha tra le altre cose SMENTITO di essersi messa d’accordo con lui per farsi chiamare TOM) e gli ultimi 20 minuti di ieri sera, quando è andato nel pallone insieme a regia e autori dopo l’erroraccio della classifica. Ha perso la testa, dato segni di stanchezza e ha svalvolato. Per il resto è stato una sorta di Carlo Conti Show. Voto: 7.5.

Al suo fianco, come detto, 3 figure che hanno più che altro fatto da contorno. Vallette di nome e di fatto.
Gli enormi dubbi della vigilia nei confronti di Emma Marrone sono stati abbondantemente confermati.
Partita malissimo, tesa e incapace persino di leggere il gobbo, ha provato a buttarla sull’autoironia spicciola nelle serate seguenti (ok, l’abbiamo capito che sei una camionista), senza però mai risultare ‘vera’, sincera. Evidente la poca simpatia nei confronti di Arisa. Pesce fuor d’acqua. Tornasse a cantare. Sa farlo, si limitasse a quello. Voto: 4.5
Altra storia in casa Arisa. Doveva essere il ‘pagliaccio’ del Festival e c’è riuscita perfettamente. Sempre sopra le righe, è caduta dalle scale durante le prove, ha sfoggiato look esagerati, riso quando non doveva ridere, entrare in scena quando non doveva entrare in scena, ha ammiccato alla telecamera come Monella, fatto le moine ai cantanti e sparato due/3 follie che hanno fatto impallidire Conti. Come con Emma non è questo il suo ruolo, ma l’ha preso molto più alla leggera. Vincendo la sfida con la rivale. Voto: 6.5
Sulla terza presenza/assenza poco da dire. Rocio non se l’è davvero inculata nessuno. Persino il conduttore, quando ha aperto la serata scendendo in platea dove ha ritrovato Emma, Arisa e il direttore d’orchestra. E la signorina Bova? Assente giustificatissima. E’ stata infatti proprio la sua presenza al Festival ad essere ingiustificata. Quasi irritante nella sua pochezza. Voto: 1
Perché dover far ridere a Sanremo? Domanda da un milione di dollari. Sembrerebbe quasi diventato un obbligo. La scelta dei comici è stato un disastro, per Conti&Co. Male Siani, malissimo Pintus, abbastanza inutili Luca e Poalo. Bene solo la Raffaele, accettabile Panariello. Fantastico Rocco Tanica, però limitato solo alla sala stampa. E c’era chi si lamentava di Crozza e Benigni negli anni passati. Voto: 4.5
Capitolo ospiti, tra internazionali e nazionali. Tolto il meraviglioso Tiziano Ferro della prima serata, per gli italiani è stato un dramma. Atroce il live di Biagio Antonacci, agghiacciante quello della Nannini di ieri sera, persino incapace di tenere il tempo di una propria canzone. A salvare la baracca gli stranieri, purtroppo il più delle volte mandati in onda dopo mezzanotte. Vedi Conchita. Ottimo Ed Sheeran, splendido Will Smith. Buttata nel cesso Charlize Theron con la solita intervista fuffa. Voto: 5
E le canzoni, anima del Festival della Musica Italiana? Applausi lunghi e duraturi per la ritrovata centralità della categoria giovani. Bravo Conti, bravo Leone che ci han creduto. Su 8 almeno 5 hanno presentato canzoni davvero interessanti. Ottimi i 4 semifinalisti, con il Caccamo trionfatore e lanciatissimo. E non solo in radio. Sui 20 big molto da dire, invece. Perché tra quelle 20 canzoni la metà circa potevano starsene serenamente a casa.
Biggio e Mandelli, Raf, Irene Grandi, Britti, Bianca Atzei, Lara Fabian, Moreno, Nesli, Grignani. Robetta, già sentita e subito dimenticata. Per il resto grande il supporto dato dalle donne, perché Malika, Annalisa e Chiara sono le 3 vincitrici ‘morali’ del Festival, con i ‘talent’ finalmente ridimensionati dal calo d’importanza dato al televoto. Dopo la Galiazzo di due anni fa X-Factor si è bruciato anche Lorenzo Fragola, solo decimo, mentre i Dear Jack targati De Filippi hanno arrancato pesantemente, fermandosi ad un misero settimo posto. Segno dei tempi che cambiano. Vero è che Annalisa, 4°, è nata ad Amici, ma non si direbbe per eleganza, bravura e modestia. Stesso discorso per i 3 tenorini de Il Volo, vincitori di Ti Lascio una Canzone quando erano poco più che bambini. Troppa acqua è passata sotto i tempi da allora. Non a caso la Ayane è finalmente riuscita a salire sul podio di Sanremo dopo i Festival scippati negli anni passati, con Nek resuscitato dopo un decennio passato nel quasi totale dimenticatoio.
Sanremo 2015 è quindi finito, con poche polemiche, numeri da urlo e una vittoria che potrebbe prolungarsi fino a maggio, quando andremo finalmente all’attacco dell’Eurovision. Mai come quest’anno alla nostra portata.

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