Colin Farrell dice sì al matrimonio gay ricordando il fratello Eamon: la commovente lettera appello

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Credo di aver capito più o meno a 12 anni come mio fratello non strisciasse nel fango eterosessuale come la maggior parte dei ragazzi della nostra età. Ricordo che mi sentì sorpreso. Incuriosito. Curioso. Non bi-curioso. Ero curioso perché era diverso da qualsiasi cosa avessi saputo o sentito, eppure non mi sembrava innaturale per me. Non avevo altri riferimenti riguardanti l’esistenza dell’omosessualità. Non avevo mai visto, a quell’età, una coppia gay. Sapevo solo che a mio fratello piacevano gli uomini e, ripeto, non mi è mai sembrato innaturale. Mio fratello Eamon non ha scelto di essere gay. Sì, ha scelto di indossare l’eyeliner a scuola, cosa che probabilmente non è stata la risposta più pragmatica alla tortura quotidiana che ha vissuto a causa dei bulli della scuola. Ma è sempre stato orgoglioso di chi fosse. Orgoglioso e ribelle e, ovviamente, provocatorio. Anche quando gli altri lo picchiavano e lo ridicolizzavano, inondandolo di ripugnanti risate di scherno, ha mantenuto intatte la sua integrità e la sua dignità. Non so dove siano quei bulli ora, quelli che lo picchiavano regolarmente. Forse alcuni di loro hanno trovato la pace e preferiscono dimenticare quell’io dal passato doloroso. Forse sono seduti su qualche sgabello di un bar a parlare di “uccelli e froci”, di cura e malattia. Ma io so dove è mio fratello. E’ a casa sua, a Dublino, a vivere in pace e amore con suo marito, Steven. Sono la coppia più sana e felice che io conosca. Ma sono dovuti volare in Canada per celebrare il loro matrimonio. Ecco perché tutto questo è qualcosa di personale. Il fatto che mio fratello abbia dovuto lasciare l’Irlanda per far sì che il suo sogno matrimoniale diventasse reale è folle. INSANO. E’ arrivata l’ora di raddrizzare la bilancia della giustizia in questo Paese. Iscrivendosi e registrandosi per votare il prossimo anno, in modo che la voce di ogni individuo possa essere ascoltato. Quante volte si ha la possibilità di fare la storia nella nostra vita? Non solo la storia personale. Familiare. Sociale. Comune. Globale. Il mondo starà a guardare. Noi dobbiamo dare l’esempio‘.
Firmato Colin Farrell, che si è così appellato sulle pagine del  Sunday World al popolo d’Irlanda affinché voti SI’ per un referendum sui matrimoni gay.
Applausi per lui.

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