Ignazio Marino, i matrimoni gay in Campidoglio e la ‘presunzione’ che sa di faccia come il culo

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Un gesto chiaramente simbolico, è evidente. Quest’oggi Ignazio Marino ha voluto ‘sfidare’ le istituzioni cattofasciste d’Italia, registrando 16 matrimoni gay contratti all’estero. Giuridicamente senza valore ma comunque dirompenti. Perché si è scatenato il putiferio. L’immancabile triste teatrino della politica italiana, bigotta e tendenzialmente omofoba. Gli echi delle urla sono arrivate fino al Festival di Roma, con il Prefetto della Capitale che ha minacciato il primo cittadino: ‘le cancelli o lo farò io’. Siamo arrivati alle intimidazioni. Tra le altre cose senza valore alcuno. Angelino Alfano, sempre lui, ha poi voluto metterci il carico da novanta, parlando di firme ‘senza valore, sono carta straccia’. Vero, verissimo, ma solo dal punto di vista legale. Perché quel che è avvenuto oggi in Campidoglio è invece un fatto storico. Il primo cittadino della Capitale, culla del cattolicesimo, che accoglie 16 coppie gay convolate in matrimonio. E con figli annessi, se presenti. La CEI, neanche a dirlo, è infatti esplosa: “tale arbitraria presunzione, messa in scena proprio a Roma in questi giorni, non è accettabile perchè oltre a non essere in linea con il nostro sistema giuridico, le trascrizioni suggeriscono una equivalenza tra il matrimonio ed altre forme che ad esso vengono impropriamente collegate”.
Esatto.
PRESUNZIONE.
La Chiesa di Roma che da anni mette bocca su ciò che lo Stato dovrebbe o non dovrebbe fare, senza averne alcun diritto, accusa un SINDACO eletto dal popolo di PRESUNZIONE. Per aver concesso puri e semplici diritti.
A questo siamo arrivati oggi, 18 ottobre 2014.
Ad un punto di non ritorno solo in apparenza ‘vuoto’.
Perché mai più nulla sarà come prima.
Quel che è avvenuto in queste ultime ore all’ombra del Cupolone obbliga il Paese tutto, istituzioni in testa, ad agire. A porsi delle domande. A darsi delle risposte e soprattutto dei limiti. Su ciò che si può dire e ciò che si può fare. Perché chi ha la PRESUNZIONE di voler IMPORRE ciò che è eticamente accettabile e cosa a suo dire non lo sia dovrebbe avere la buona creanza di guardarsi allo specchio. E di tacere. Prima di beccarsi una sonora e meritata pioggia di vaffanculo.
Detto ciò, grazie Sindaco.

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