Licenziata dalle suore perché lesbica – parla la prof. umiliata

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Tutto ciò è avvenuto a Trento.
Dopo aver insegnato per 5 anni al Sacro Cuore e con il contratto in scadenza una professoressa viene chiamata dalla direttrice che, dopo averle fatto i complimenti per il lavoro svolto, le chiede senza troppi peli sulla lingua.Ma lei è lesbica? Perché girano certe voci e io devo salvaguardare l’istituto“.
Neanche a dirlo scioccata e rifiutatasi di ‘negare’ o di ‘farsi aiutare’, la prof. in questione si è ritrovata senza contratto rinnovato e un’umiliazione inaccettabile nonchè costituzionalmente delinquenziale che tutti noi ci auguriamo faccia immediatamente intervenire il Ministro dell’Istruzione. Anche perché la scuola paritaria in questione, ma chi l’avrebbe mai detto, prende fondi pubblici.

Dopo avermi fatto i complimenti per il lavoro svolto, se n’è uscita con quella domanda… Ero disgustata. Poiché non avevo intenzione di svelare nulla, suor Eugenia ha osservato che ‘stavo dimostrando la fondatezza delle voci’. Sembrava mi volesse umiliare. Stavo per andarmene e a quel punto lei prova rimediare, facendomi capire che era disposta a chiudere un occhio se avessi dimostrato di voler ‘risolvere il problema’. Non c’ho visto più… l’omosessualità è un problema? Ammesso che sia gay, dovrei guarire da qualcosa? Le ho risposto che è una razzista, e che deve riflettere sul concetto di omofobia“. (Via Repubblica)

Anche questa, purtroppo, è l’Italia di oggi. Pace e amore proprio.

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