Loredana è tornata: meravigliosa Bertè al Teatro Nazionale di Milano

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Sold out da circa 3 settimane.
Non un posto a sedere. 1500 biglietti venduti alla velocità della luce.
Bagarini impazziti all’esterno per COMPRARE ticket.
Gente in piedi, rumorosa e piena d’amore nei confronti di un’artista che è clamorosamente risorta.
Perché la Loredana Berté che ha terremotato il Teatro Nazionale di Milano nella serata di ieri ha stupito tutti i presenti. Sottoscritto compreso.
Oltre 2 ore di concerto per celebrare 40 anni di carriera. Un tastierista, due chitarristi, uno straordinario batterista, un bassista e poi lei, la vocalist di una vita, quella splendida Aida Cooper che la segue da sempre, ovunque vada. Sul palco, di nero vestita, poco mobile, con un paio di occhiali scuri da togliere e mettere all’occorrenza, gonfia in quel viso che fu meravigliosamente bello ma ancora dotata di due gambe da urlo, Loredana. Una Bertè che da almeno 15 anni non si sentiva così in forma. Voce potente che arriva al cuore, padronanza totale del palco e quella capacità più unica che rara di interpretare le proprie canzoni, di farle vivere attraverso uno ghigno di pura sofferenza, una mano tremante, un colpo di coda con i capelli bianchi, emozionando a più riprese. La partenza con Re (1986), per poi lasciare strada a Movie (1981) e far venire i brividi con una potentissima Il mare d’Inverno (1983). Proseguire con Strade di Fuoco (1983), I ragazzi di Qui (1982), con la meravigliosa Una sera che Piove (1984), Ragazzo mio di Tenco (1984), Così ti Scrivo (1983), Mufida (2005), Luna (Sanremo 1997), Zona Venerdì (1997), J’Adore Venice (1982) e Angelo Amerikano (1988). Brani celebri e non, alcuni dei quali conosciuti solo e soltanto dai ‘veri’ fan, ieri assiepati e scatenati in un Nazionale che non si reggeva più. Tanto da esplodere nel finale. Perché Loredana ha poi proseguito con la brasiliana Esquinas, mai pubblicata, In alto Mare (1980), Indocina (1976), Ma quale musica Leggera (2012), Fiume Sand Ceekd di De Andrè, E la luna Bussò e Da queste parti Stanotte (1993), per poi sciogliere gli ormeggi e far scendere mezzo teatro a bordo palco con Dedicato (1978), Non sono una Signora (1982), Sei Bellissima (1975) e l’inattesa chiusura rock firmata Ma il Cielo è sempre più Blu di Gaetano, Per i tuoi occhi (1982) e Ho chiuso col Rock n’Roll (1983).
Due ore piene e senza pause impreziosite solo e soltanto da lei, dalla Bertè che vocalmente nessuno si sarebbe mai potuto aspettare, perché tornata ai fasti di un tempo. Quello che si credeva ormai perduto e invece miracolosamente recuperato. Poche chiacchiere, tra una canzone e l’altra, ma solo canto. Tanto buon canto, con i video, le esibizioni sanremesi ed altre immagini ad accompagnare i vari pezzi, attraverso un grosso schermo centrale e 4 schermi verticali laterali. Tutto questo, come scritto, per celebrare nel migliore dei modi quarant’anni di carriera. Quarant’anni di rock. Quarant’anni di musica. Quarant’anni di successi. Quarant’anni di trasgressioni, follie, esibizioni e dichiarazioni sopra le righe. Quarant’anni di sangue, sudore, passioni. Quarant’anni d’amore che il pubblico da sempre immancabilmente le riserva. Quarant’anni controcorrente. Quarant’anni di Loredana Berté, artista che tanto ha avuto e tanto ha sofferto nel corso della propria incredibile esistenza, pagandone dazio soprattutto in questi ultimi due decenni, che il più delle volte ci avevano mostrato una cantante quasi allo sbando, spremuta nella voce e nel fisico, tanto da considerarla ormai finita. Sbagliando. Perché Loredana è tornata, tanto da far venire i brividi a 1500 spettatori che per oltre 2 ore hanno ballato, cantato e si sono emozionati al suo fianco. Cantandole a squarciagola, e con sincera onestà, sei bellissima.

03.03.2014 Teatro Europauditorium di Bologna
18.03.2014 Auditorium Parco della Musica di Roma (sala Sinopoli)
22.03.2014 Teatro La Fenice di Senigallia
05.04.2014 Teatro Carisport Cesena
17.04.2014 Teatro Acacia Napoli
19.04.2014 Teatro Cilea Reggio Calabria

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