Sochi 2014 – Letta se ne sbatte delle critiche e va alle Olimpiadi dell’Omofoba Russia

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Abbiamo deciso per la presenza del presidente del Consiglio, essendo impossibilitate altre presenze“.
E ancora.
Ho preso questa decisione dopo una consultazione con il presidente della Repubblica, il ministro dello Sport e il presidente del Coni. Riteniamo che questa presenza sia utile per sottolineare soprattutto la candidatura italiana di Roma alle olimpiadi del 2024, cui crediamo tantissimo. Bisogna essere a Sochi per cominciare a far marciare questa candidatura. Ma sia qui che lì ribadirò con assoluta nettezza la nostra contarierà a qualsiasi normativa discriminatoria contro gli atleti gay. Questo fa parte della cultura italiana ”.

Così ha deciso Enrico Letta, fregandosene delle contestazioni dell’associazionismo gay, della raccolta firme nata nelle ultime 24 ore e del dissenso interno allo stesso Pd firmato Ivan Scalfarotto, Isabella De Monte, Nadia Ginetti, Mario Morgoni, Claudio Moscardelli e Francesco Scalia.
Cameron, Hollande, Merkel e Obama diserteranno l’inaugurazione dei Giochi invernali di Sochi, inviando al loro posto altri rappresentanti, ma non il Presidente del Consiglio italiano, unico dei Grandi tra il nulla di Sochi.
Piegati dinanzi all’omofobo Putin, gli italiani finiranno così per essere rappresentati dal Capo del Governo, con la scusa del ‘non abbiamo trovato neanche stocazzo da mandare al posto del Premier‘ che fa oggettivamente ridere. Per non dire piangere.
Vergogna Letta.

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