Sochi 2014 – Mario Pescante omofobo contro gli Usa

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E’ assurdo che un Paese invii in Russia quattro lesbiche solo per dimostrare che in quel Paese i diritti dei gay sono calpestati. Lo facciano in altre occasioni“.
Pensieri e parole di Mario Pescante, membro del Cio ed ex presidente del Coni.
Pensieri e parole rivolte agli Usa, che hanno inviato con coraggio 4 sportive lesbiche in RAPPRESENTANZA del Paese.
Parole piene di vergogna ed indecenza, che Pescante ha poi provato a ritrattare perché travolto dalle polemiche:
Riconosco di aver adoperato dei termini impropri, ma il discorso è più ampio. Parte della mia dichiarazione è stata estrapolata da un discorso più completo che mirava alla difesa dei Giochi Olimpici. Io omofobo? Mi fa sorridere. Ho solo cercato di difendere le Olimpiadi dalla cattiva politica. Si è arrivati al boicottaggio del 1980 per cattiva politica, a quello del 1984 per lo stesso motivo, nel 1988 era stato chiesto per la dittatura in Corea, a Pechino per l’occupazione del Tibet, adesso a Sochi quest’ultimo discorso. Questi diritti sono fondamentali, condivisi, io sono contro l’omofobia, ma anche contro il sostenere questi temi sempre e solo ai Giochi Olimpici. Questo indebolisce i Giochi che sono incontro, pace, fraternità. Il problema reale si chiama terrorismo, il Cio può fare poco per questo, può difendere le Olimpiadi visto che queste cose indeboliscono i Giochi“.
Parole tardive, vomitate per recuperare terreno dopo una gaffe talmente clamorosa che dovrebbe fare semplicemente rima con un concetto.
Dimissioni.
E anche immediate.

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