Omofobia a Volterra: niente sconti per la famiglia gay

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Sebbene capiamo che l’Italia è la patria della fede cattolica e capiamo che la nostra famiglia non venga accettata in molte parti del Mondo, è tuttavia il 2013 e quindi semplicemente non siamo preparati allo schiaffo in faccia che abbiamo ricevuto in questo museo. Entrati dentro, abbiamo letto i prezzi dei biglietti e, forse perché abituati alla definizione di “famiglia” che si usa a Chicago, ovvero due adulti con bambini, sorridendo abbiamo chiesto un biglietto famiglia”. “La donna dietro il bancone si è arrabbiata moltissimo e ci ha urlato in italiano che una famiglia è fatta da un padre e una madre e non da due uomini. Poi ha girato la testa dall’altra parte per interrompere qualsiasi comunicazione. Quindi ce ne siamo andati, delusi e turbati”. “Anche se possiamo rispettare le scelte del museo nel definire le tariffe di ingresso la cosa poteva essere gestita diversamente. E’ stato imbarazzante per noi e nostro figlio ed ha lasciato un velo nel nostro ricordo di Volterra“.

Sconcertanti parole di un turista americano praticamente ‘lapidato’ una volta arrivato all’ingresso del museo di Volterra, perché gay, con figlio, compagno e giustamente alla ricerca di uno sconto famiglia, essendo compreso tra le varie tariffe.
Peccato che l’uomo avesse sottovalutato un piccolo particolare.
Era in Italia.

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