Festa gay in piscina: la Lega contro Pisapia (ma fa autogoal)

Condividi

C’era una volta un’Italia in cui una certa parte politica accettava in silenzio e anzi difendeva le ‘cene eleganti’ del proprio capo supremo, accusato di prostituzione minorile e a rischio galera, sostenendo tra le altre cose la presenza alla Regione di una come Nicole Minetti, per poi scandalizzarsi dinanzi ad una festa GAY in una piscina meneghina.
Quell’Italia è QUESTA Italia, che vede la becera, ridicola, omofoba, bigotta, ipocrita e soprattutto sfacciata destra tricolore sparare a zero contro un party glbtq (il Pour Homme) che si terrà all’ombra del Duomo, sabato sera. Prima Il Giornale, grazie a questo comico e vergognoso articolo ad opera di Sabrina Cottone, e poi Massimiliano Bastoni, consigliere comunale della Lega a Palazzo Marino, hanno infatti sparato a zero contro il Sindaco Pisapia, a loro dire colpevole di aver permesso tutto ciò in una piscina comunale:

Che il sindaco Giuliano Pisapia avesse debiti elettorali da pagare alla lobby omosessuale lo sapevamo da tempo, ma che arrivasse a concedere uno dei migliori impianti sportivi della nostra città per feste hot-gay non possiamo proprio accettarlo”. “La piscina Saini è meta di famiglie e bambini e tale deve rimanere: non è assolutamente ammissibile che venga utilizzata per bisbocce di questo genere”. “Trasformare queste sedi in night club a cielo aperto ci fa venire il voltastomaco“.

Nel leggere i commenti dei lettori de Il Giornale al surreale pezzo della Cottone ci si imbatte poi  in risposte da mani nei capelli, che trasudano odio ed omofobia ad ogni lettera. Perché l’unica risposta che si può concedere a queste BESTIE che si riempiono la bocca di paroloni come ‘famiglia’, ‘decoro’, ‘istituzioni’, ‘bambini’, per poi aver taciuto dinanzi a 20 anni di berlusconismo tutto tette e culi (altro che bisbocce), è uscita dalla bocca dell’assessore Pierfrancesco Maran, che con poche parole li ha così messi a tacere:

L’unica cosa indecente qui è la polemica della Lega. Che per solleticare qualche istinto dal sapore discriminatorio e omofobo, per non dire razzista, non esita a ricorrere al campionario di beceri riferimenti che speravamo dimenticati. Ma Milano è una città accogliente e libera”. “L’uscita della Lega è tanto più assurda se si pensa che la stessa festa si ripete alla Saini ormai da anni, anche sotto le passate amministrazioni”. Comprese, quindi, quelle guidate dall’ex sindaco di centrodestra Letizia Moratti“.

Della serie ‘attaccateve a sto cazzo‘, e ovviamente grazie a tutti voi per la gratuita pubblicità al party.

Autore

Articoli correlati

Impostazioni privacy