Gianni Sperti su Facebook: io gay? Se anche lo fossi sarebbero fatti miei

Condividi

Partendo dal concetto di libertà che sia mentale o fisica non importa e che è tale se quella di ognuno di noi non va a limitare quella degli altri; ciascuno deve essere libero di essere se stesso e, decidere liberamente di dire e fare ciò che desidera. Siamo tutti esseri umani e non appartenenti a questo o quel gruppo! Considero l’omofobia basata sul pregiudizio, analoga al razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo, quindi un comportamento discriminatorio. Dividere la società in vari insiemi di persone non appartiene al mio stile di vita. Siccome non si chiede se uno è eterosessuale e, di dichiararlo, non capisco perché, invece, la domanda viene fatta sull’omosessualità. Non amo le etichette e le classificazioni sociali. Inoltre la vita sessuale degli esseri umani, secondo i miei valori, è da considerarsi privata, che si parli di etero o di gay. Quindi se anche lo fossi sarebbero fatti miei“.
Parole e pensieri di Gianni Sperti, più o meno condivisibili e qui nella loro complessità non criticabili.
Però c’è un ma, che mi preme sottolineare. Ovvero:
Siccome non si chiede se uno è eterosessuale e, di dichiararlo, non capisco perché, invece, la domanda viene fatta sull’omosessualità“.
Ora, credo che questa sia in assoluto la frase più STRONZA, stupida e insensata che si possa partorire sull’argomento coming out.
Perché è EVIDENTE persino per un alieno sbarcato da Marte quale sia la differenza tra l’esternare la propria omosessualità e il NON esternare la propria eterosessualità.
Se vivessimo in un mondo normale, è ovvio, questa ‘confessione’ non dovrebbe esistere, ma la Storia vuole che questo non sia ancora un mondo normale.
Anzi.
Viviamo in un mondo etero-centrico ancora oggi fortemente omofobo, che FA distinzioni tra gay ed eterosessuale, e per questo bisognoso di ‘vedere’ concretamente l’Universo omosessuale che lo circonda.
Un Universo normalissimo, variegato, pacifico e sereno, che non chiede altro se non uguali diritti.
Il fare coming out, con tranquillità e senza troppe complicate paura, dovrebbe servire proprio a questo, ovvero a ‘normalizzare’ una differenza in realtà inesistente, se non nelle menti bacate dei bigotti omofobi di turno. Quindi caro Sperti. Liberissimo tu di trincerarti dietro il muro del SONO CAZZI MIEI, ma non venirci a sventolare la stronzata del paragone etero.
Perché è offensivo nei confronti della tua, e soprattutto della nostra intelligenza. Grazie.

Autore

Articoli correlati

Impostazioni privacy