‘Fuori da qui finocchi’: omofobia a Torino per un bacio in un pub

Condividi

Un Natale con i fiocchi per i gay d’Italia.
Non c’è che dire.
Prima la folle sparata omofoba di un carabiniere nei confronti di due lesbiche, accusate di ‘bacio’ pubblico, poi l’assurda sceneggiata andata in onda a Torino, nel locale Vox di via Cumiana.
A riportare gli incredibili e surreali fatti La Stampa, con protagonisti due giovani gay. Tra amici si ritrovano in un pub. C’è il karaoke. Si balla, si canta, scatta un bacio. Arriva una cameriera, chiede loro di smetterla. Ma i due proseguono. E fanno bene. Perché da che mondo e mondo un bacio è un bacio, e l’eventuale problema non è di chi COMPIE il normalissimo gesto, ma di chi lo osserva, scandalizzandosi di fronte al nulla. Qui però succede qualcosa. Il gestore del locale entra in scena. Prende per il braccio uno dei ventenni, e lo caccia del locale, urlandogli ‘vattene finocchio‘.
I due chiamano ovviamente la polizia. Scatta la denuncia. Raggiunto da La Stampa, uno dei gestori del locale si difende in questo modo:
«Si baciavano davanti a minori e famiglie, non vedo perché non dovessero essere accompagnati fuori. E poi non li abbiamo neanche presi a calci né gli abbiamo messo le mani addosso». «Avevano le mani nelle mutande».
E qui scatta l’infamia, a cui troppo spesso ci hanno abituato. I due diretti interessati infatti NEGANO con forza qualsiasi atteggiamento esplicito. Solo un bacio. Durante un karaoke. Dove sarebbe l’assurdo, l’oscenità, l’eccesso? Possibile che un genitore non sappia spiegare ad un bimbo perché due uomini o due donne si bacino? Possibile che sia davvero così complicato parlare di amore, di affetto, di normalità, nell’Italia del 2013, nella Torino solitamente accogliente che un po’ tutti noi abbiamo imparato a conoscere ed amare in questi ultimi anni?
«Una storia odiosa. Li denunceremo per violenza privata. Se ci fosse una legge contro l’omofobia saremmo più tutelati», commenta imbufalito Marco Giusta, presidente di Arcigay Torino. Ed è qui che scatta il punto. ‘Se ci fosse una legge contro l’omofobia‘. Peccato che nell’Italia dei politici tecnici, del Vaticano, delle Binetti, dell’Udc targato Casini e del Pdl berlusconiano, non ci sia nulla di neanche lontanamente simile.

Autore

Articoli correlati

Impostazioni privacy