I tifosi dello Zenit San Pietroburgo non vogliono calciatori GAY e di colore

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Molte squadre di Serie A, da anni, sono praticamente ostaggio di teppisti violenti che si fanno chiamare tifosi, ma che con il tifo non hanno nulla a che fare.
Ora, visto che tutto il mondo è Paese, ecco arrivare dalla Russia l’ennesimo caso di ‘richieste’ dagli spalti di uno stadio.
Un gruppo di ‘tifosi’ o presunti tali dello Zenit San Pietroburgo, squadra da 3 anni allenata con successo da Luciano Spalletti, ha chiesto ufficialmente alla società di NON acquistare in futuro calciatori di COLORE e/o OMOSESSUALI.
Non siamo razzisti ma vediamo l’assenza di giocatori neri nella nostra squadra come il perpetuarsi di un’importante tradizione dello Zenit. Permetterebbe allo Zenit di mantenere l’identità nazionale della squadra, che è il simbolo di San Pietroburgo”. “Vogliamo soltanto calciatori provenienti dai paesi nostri fratelli, come Ucraina, Bielorussia, le repubbliche baltiche e la Scandinavia. Noi abbiamo la stessa mentalità e lo stesso background storico e culturale di queste nazioni”. “E non vogliamo neppure esponenti di minoranze sessuali in squadra“.
Una richiesta, è evidente, che oscilla tra il comico, il ridicolo, il penoso, il provocatorio e il pericoloso.
Perché negli ultimi anni lo Zenit San Pietroburgo è diventato uno squadrone di prima fascia anche se non soprattutto ai giocatori SUD AMERICANI (l’attaccante brasiliano HULK è stato comprato a peso d’oro), e perché l’acquisto di calciatori GAY è fino a prova contraria difficilmente ‘controllabile’, visto che raramente un giocatore si presenta al nuovo Presidente con un ‘piacere mi piace il cazzo, e a lei?’.
Luciano Spalletti, ex indimenticato tecnico della Roma, ha ovviamente bollato come carta da cesso questo magnifico comunicato, rispededito con coraggio al mittente, viste le tante frange di estrema destra che ormai dilagano in città: “La tolleranza è la capacità di comprendere e accettare la diversità. Essere tollerante significa anche lottare contro ogni forma di stupidita. Lo Zenit ha accolto giocatori provenienti da diversi paesi. Gli atleti lavorano bene insieme per raggiungere un obiettivo comune, i loro sforzi hanno portato e portano risultati tangibili. Sono sicuro che noi e i tifosi educati avremo la meglio sui tifosi violenti, che rappresentano una cerchia ristretta“. Ristretta, probabilmente, ma anche ‘esplosiva’. Perché di fronte ai nazisti del nuovo millennio, c’è poco da stare allegri.

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