Andrea Montovoli finto gay nella vita reale: è pazzesco scandalizzarsi per l’omosessualità

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E’ successo cinque anni fa, vivevo ancora a Bologna e un mio amico omosessuale mi ha chiesto se ero disposto a far finta di essere il suo uomo: lui era appena stato lasciato e voleva far ingelosire il suo ex. Lo rifarei anche oggi che, dopo aver fatto nel 2009 Ballando con le stelle, sono molto più conosciuto. Camminavamo abbracciati per strada, frequentavamo locali per gay, ho conosciuto un sacco di persone molto interessanti e divertenti. Certo, di ammiccamenti ne ho ricevuti parecchi: rispetto alle fan, gli uomini sono molto più disinvolti. E’ finita con l’ex del mio amico che lo ha visto con me, si è ingelosito, e si è rifatto vivo con lui. Insomma, si sono rimessi insieme. Se ho mai ricevuto avance da uomini? Sì, diverse. Ci sono quelli che mi lasciano i bigliettini sul tavolo e quelli più sfacciati che mi abbordano al bancone dei locali. Ma non mi dà certo fastidio, declino e basta. Trovo pazzesca la situazione di chi si scandalizza per l’omosessualità: pensiamo a quello che è successo a quel ragazzo che a Roma si è suicidato perché sospettato di essere gay“.

 27 anni, bolognese, ‘attore’, gnoccolone e a breve in tv con Natale a Quattro Zampe, Andrea Montovoli ha così detto la sua sull’omosessualità, via Vanity Fair, inaugurando paradossalmente quella che potremmo definire un’ipotetica strategia ‘schianta-outing’. Ovvero: sarei gay perché mi hai visto mano nella mano con un uomo mentre ballavo Hung Up sotto il cubo del Cassero? A scemo, stavo a fa finta. Era tutta una messa in scena. Qui urge brevetto Andrè, sbrigate.

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