Glee 4: splendido Darren Criss con Teenage Dream

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Tutti lasciano tutti.
Puntata di Glee a dir poco strappalacrime quella andata in onda pochi giorni fa.
E se gli ascolti non decollano (meno di 6 milioni con il 3° episodio, 6 e poco più con il quarto) la serie creata da Ryan Murphy ritrova finalmente il collante tra la 3° e la 4° stagione, ovvero tra la vecchia scuola McKinley e la New York che ha accolto Rachel e Kurt. Lo stacco qualitativo tra le due parti, aihmè, si fa sempre più lampante. Invece che CANCELLARE il McKinley (o dar vita ad uno spin-off vero e proprio) e concentrarsi sulle vite dei protagonisti storici, gli sceneggiatori hanno preferito DIVIDERE vecchio e nuovo, facendo alla fine un gran casino.
Se non fosse che OGNI TANTO ci si ricorda del Glee dei tempi migliori, con canzone riproposte e riarrangiate.
Ne abbiamo avuto dimostrazione con la struggente Teenage Dream cantata da un affranto Blaine ad un sempre più ‘distante’ Kurt.
La sensazione, così a naso, è che Glee possa MORIRE con questa 4° edizione.
Perché gli ascolti americani arrancano, e i nuovi protagonisti NON decollano.
Anzi, il più delle volte zavorrano. E ce ne vuole a chiamarlo ‘problema da poco’…

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