Pierluigi Bersani parla di MATRIMONIO gay e spacca il centrosinistra

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Mentre Obama viene eletto SANTO dai media americani ed Hollande ha PROMESSO il matrimonio gay in Francia, il centrosinistra italico tentenna.
Perché Pierluigi Bersani è finalmente tornato a parlare di MATRIMONIO OMOSESSUALE, dicendo SI’ ad una regolamentazione sulle UNIONI ma NO all’utilizzo del ‘termine’ matrimonio.
Intervistato da L’Unità, il leader del Partito Democratico ha ridato fiato all’argomento all’interno del suo stesso partito, tra chi applaude e chi giustamente ribatte:
Terrei fuori dal dibattito la parola matrimonio, che da noi comporta una discussione di natura costituzionale, al contrario di altri paesi. Tuttavia dobbiamo dare dignità e presidio giuridico alle convivenze stabili tra omosessuali perché il tema non può essere lasciato al far west”.
Queste le parole di Bersani, dichiaratamente, fastidiosamente e sfacciatamente BUGIARDE, perché in questo delirio di termini e opzioni la COSTITUZIONE, come ha riconosciuto la stessa Corte costituzionale con la sentenza n. 138/2010, non c’entra NULLA.
Immediate, come detto, le repliche ‘gay’ in arrivo dall’interno dello stesso Partito Democratico, firmate Anna Paola Concia ed Ivan Scalfarotto:
– «Il momento di decidere è adesso e il nostro impegno in tale senso è fondamentale. A questo punto, visto che in Commissione Giustizia alla Camera la discussione è iniziata e ci sono diverse proposte a firma di deputati del Partito democratico, ti chiedo una riunione urgente con la segreteria del partito, insieme ad Ettore Martinelli ed altri, per decidere quale di queste proposte di legge il Pd vuole sostenere in Commissione. Dobbiamo decidere con chiarezza quale modello giuridico scegliere e poi sostenerlo con tutta la convinzione necessaria, per portare a compimento una legge di civiltà che il nostro paese aspetta da trent’anni». CONCIA.
– «Se il problema è la parola matrimonio la soluzione ce la danno Londra e Berlino: mentre risolviamo il problema del nome facciamo una bella legge sulle unioni civili di contenuto perfettamente identico al matrimonio e poi del nome riparliamo quando avremo capito che il matrimonio gay è un problema solo sulle due sponde del Tevere. Quello che non sarebbe accettabile è una legge tipo quella sui Dico, dove le coppie non esistono e anzi le si considera così intrinsecamente instabili da riconoscere loro diritti solo dopo l’avvenuto passaggio di un certo periodo di tempo». SCALFAROTTO.


La triste verità, e dispiace dirlo, vede Pierluigi Bersani nuovamente scivolare su una clamorosa buccia di banana.
Perché mentre TUTTO il mondo dice SI’ ai M-A-T-R-I-M-O-N-I gay (come sempre CIVILI), il leader del PD italico TEME a tal punto il termine ‘matrimonio’  da non volerlo neanche ASSOCIARE al mondo omosessuale. Negando tra le altre cose alla stampa la VERA motivazione di cotante FOLLE scelta suicida, che non è costituzionale bensì platealmente VATICANA, e commettendo così un clamoroso autogoal.
Perché caro Pierluigi, se IO omosessuale VOGLIO sposare il mio amato compagno convolo a nozze.
E tu queste chiamale pure come cazzo vuoi.
Ma sempre di matrimonio stiamo parlando.
Svegliate il Partito Democratico, prima che Beppe Grillo faccia finta di interessarsi anche a questo argomento.

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