Rupert Everett confessa: non sono diventato James Bond perché gay

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Da venerdì prossimo nei cinema italiani con il delizioso HYSTERIA, Rupert Everett è tornato a parlare della propria omosessualità. Con rammarico, per ciò che è diventata la sua carriera dopo il coraggioso coming out fatto negli anni 90. Perché Everett è stato uno dei PRIMI attori di grido a dichiararsi gay. E nel suo momento migliore, in cui Hollywood sembrava essersi innamorato di questo affascinante e talentuoso inglese. Intervistato dal settimanale Gioia, Everett è tornato a puntare il dito contro quel mondo che ti ETICHETTA a vita se tu, artista, osi dichiararti:
Se dichiari di essere gay lo show business ti offre solo parti da omosessuale. Una scelta che ho pagato. Se avessi una bella moglie, una casa a Malibu, tre bambini, un cane e una station wagon, avrei girato molti più film”. “Sapevo perfettamente cosa rischiavo. C’è una sola cosa che mi dispiace tanto: non aver potuto interpretare 007!“.
Rupert lascia così intendere di aver perso il TRENO BOND per colpa di quel mitico coming out, che ha innegabilmente ‘deviato’ la sua stella.
Sempre meno cercato dalle major, Everett non ha fatto altro che vestire i panni dell’omosessuale in decine di film, per poi rovinarsi con le proprie mani attraverso ignobili interventi facciali.
Visto al Festival Internazionale del Film di Roma, Everett SPAVENTA.
Per quanto gonfio ed irreale.
Bello, bellissimo negli anni 80, da Another Country al nostrano Dellamorte Dellamore, fino all’indimenticato spot Opium di Yves Saint Laurent, che lo trasforma in un’icona maschile, Rupert è passato dalle stelle alla stalle, e tutto questo per un banale coming out,  a cui fece seguito la vergognosa e palese ‘ritorsione’ del mondo del Cinema.
Che volle fargli pagare quel coraggio.
Ingiustamente, privandoci di una bellezza incredibile, da rivedere senza veli, e all’apice del suo splendore fisico, dopo il saltino.

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